Tra i suoi parenti, Antonio e Andrea Quitadamo, entrambi collaboratori di giustizia. Aveva stretti legami con ambienti criminali

Bari, ucciso in un agguato a fucilate Bartolomeo Pio Notarangelo. Nel pomeriggio di ieri l’uomo, 36 anni, è stato ucciso a colpi di arma da fuoco a Mattinata, in provincia di Foggia. L’agguato, avvenuto in località Tagliata, ha visto i carabinieri intervenire immediatamente per avviare le indagini e cercare di individuare i responsabili dell’omicidio.

Notarangelo, residente a Vieste, aveva stretti legami con la famiglia Quitadamo, conosciuta per le sue connessioni con ambienti criminali. Tra i suoi parenti, Antonio e Andrea Quitadamo, il secondo dei quali era suo cognato, sono attualmente collaboratori di giustizia. La vittima era anche cugino di Angelo Notarangelo, noto come “cintaridd”, un boss della mafia del Gargano, assassinato nel gennaio 2015, e di Onofrio Notarangelo, ucciso nel gennaio 2017, così come di Giambattista Notarangelo, assassinato nel 2018.

Bartolomeo Pio Notarangelo era stato arrestato nell’ottobre 2019 con l’accusa di detenzione di sostanze stupefacenti. Le forze dell’ordine lo avevano trovato in possesso di un chilo di cocaina e oltre 20.000 euro in contanti durante un controllo antidroga a Manfredonia. Qualche mese prima, era stato assolto dal Tribunale di Foggia dalle accuse di detenzione di armi e cocaina.

Bari, ucciso in un agguato a fucilate Bartolomeo Pio Notarangelo

Le circostanze dell’agguato rimangono sconosciute, ma non si esclude la possibilità di un regolamento di conti, dato il contesto criminale in cui la vittima era inserita.

Il sindaco di Mattinata, Michele Bisceglia, ha espresso il suo sdegno e la sua determinazione a non cedere alla paura. “Noi non abbiamo paura. Noi non vivremo nel terrore. Per la nostra comunità questo è un periodo durissimo. Quanto successo oggi conferma quanto delicato sia questo momento”, ha dichiarato Bisceglia. Ha inoltre sottolineato la necessità di avere fiducia nelle istituzioni democratiche, nelle forze dell’ordine e nella magistratura. Rivolgendosi direttamente all’assassino, ha chiesto che si costituisca, che si penta e che si assuma le proprie responsabilità, sottolineando che “dimostri di essere un uomo e non un animale”.

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