L’unico indagato al momento è l’avvocato napoletano Guido Furgiuele, alla guida di una delle tre barche poste sotto sequestro

Morte Cristina Frazzica, spunta l’ipotesi ritardo nei soccorsi. Ci sono ancora dubbi e interrogativi attorno alla tragica vicenda. La 31enne di Voghera è finita travolta e uccisa da una barca mentre si trovava in kayak nel mare di Posillipo. Gli inquirenti hanno aperto un’inchiesta per omicidio colposo e omissione di soccorso. L’unico indagato al momento è l’avvocato napoletano Guido Furgiuele, alla guida di una delle tre barche poste sotto sequestro.

Secondo le dichiarazioni di Furgiuele, che ha fornito anche al pm, è tornato indietro quando ha visto l’amico di Cristina sbracciarsi, senza rendersi conto che potesse essere lui ad aver travolto la coppia in kayak. Al momento dell’incidente, Furgiuele si trovava alla guida del suo cabinato di 18 metri, accompagnato da altre persone che probabilmente verranno ascoltate in Procura per chiarire ulteriormente i fatti.

La famiglia di Cristina, giunta a Napoli martedì 11 giugno, ha incontrato gli investigatori e attende i risultati dell’autopsia sulla salma della giovane, che sarà cruciale per determinare le cause della morte. Questo esame autoptico dovrà chiarire se Cristina sia morta sul colpo oppure se un intervento di soccorso tempestivo avrebbe potuto salvarle la vita.

Morte Cristina Frazzica, si poteva salvare? L’ipotesi ritardo nei soccorsi

L’allarme è stato lanciato da Furgiuele circa mezz’ora dopo la disgrazia. Il corpo senza vita della ragazza è stato trovato a poca distanza dal luogo dell’impatto dai soccorritori, arrivati subito dopo l’allarme. Sulla morte di Cristina Frazzica ora spunta l’ipotesi ritardo soccorsi. Saranno ora le perizie sui natanti a fornire la conferma sull’identificazione della barca responsabile dell’incidente. Gli accertamenti riguarderanno anche il kayak a bordo del quale Cristina e il suo amico avvocato stavano trascorrendo una domenica di svago nel mare di Posillipo.

In una dichiarazione rilasciata all’ANSA, Furgiuele ha spiegato: «Io e i miei sei ospiti non abbiamo avvertito alcun impatto. Uno dei miei ospiti ha visto a poppa un ragazzo sbracciarsi e siamo tornati indietro per soccorrerlo. Lui ha detto che la ragazza era stata investita da una barca velocissima ed eravamo convinti che non fosse la mia. Più di soccorrerlo e dare l’allarme non potevamo fare».

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