La dinamica, l’elicottero in avaria e la corsa in ospedale

Rabbia, tanta rabbia, mista al dolore, alle lacrime, alla disperazione dei genitori: la piccola Elettra Friselle, bimba di 18 mesi, è morta dopo aver ingoiato il tappo di una bottiglia.
La piccola, residente a Lido di Venezia, è rimasta vittima di un tragico incidente domestico, nella serata di venerdì. La bambina, intorno a ora di cena, stava giocherellando con una bottiglia, quando accidentalmente ha ingoiato il tappo. Quando genitori si accorgono che qualcosa non va, provano immediatamente ad intervenire: applicano da subito le manovre per disostruire le vie respiratorie della loro figlioletta. Ma senza successo. Così, il padre, in preda al panico, la conduce al pronto soccorso di Lido.

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Bimba ingoia il tappo di una bottiglia: la corsa in ospedale e il guasto dell’elicottero

I medici optano per il trasporto in elicottero presso il nosocomio di Padova. Nel frattempo, la piccola Elettra perde conoscenza: dunque, partono le manovre di rianimazione.
Tuttavia, la situazione precipita. L’elicottero atterrato all’aeroporto Nicelli di San Nicolò per recuperare la bimba. Ma va in avaria: dunque, non può eseguire il trasporto. Mentre i medici estraggono il tappo dalla trachea di Elettra arriva un altro elicottero. Finalmente la piccola può essere trasferita a Padova, ma le sue condizioni sono ormai disperate. I medici fanno di tutto per salvarla, ma ormai è troppo tardi.
Il cuoricino della piccola Elettra cessa di battere e la bimba viene dichiarata morta, gettando nella disperazione i familiari.

La mamma: “Elettra è stata una leonessa”

La mia bambina è stata una leonessa. Ha combattuto con ogni singola fibra del suo essere per restare con noi. Ha resistito quasi un giorno e una notte attaccata a una macchina” – dice ancora sotto shock Emili Massarotto, la mamma della piccola Elettra, come si legge su VeneziaToday.
“Sono stati bravi i paramedici del Lido – sottolinea Emili – perché per un’ora e mezza le hanno fatto le manovre senza arrendersi. Se ci fosse stato il macchinario per vedere dov’era l’ostruzione forse avrebbero potuto tagliare e salvarla. La dottoressa di turno era presente, ma le azioni le hanno fatte tutte i paramedici, poi il cuore le era ripartito. Era perfetta la bambina, non ha mai avuto neanche la febbre in vita sua. È inaccettabile che al Lido ci sia solo un punto di primo intervento. Perché non è stata operata subito? Non è possibile averla persa così, non avere i macchinari in una struttura ospedaliera e che in un’emergenza così grave si debba aspettare un elicottero”. 

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