Lo scorso 28 maggio, una ragazza di appena 22 anni si è lanciata nel vuoto dal quarto piano dell’ospedale Vizzolo, a Milano. Nelle ore successive alla tragedia è emerso che la vittima, con un passato di abusi, era stata stuprata da un 28enne su una barella del pronto soccorso, mentre attendeva di essere visitata. In queste ore, infine, sono emerse le ultime parole di denuncia della 22enne suicida dopo lo stupro.

22enne suicida dopo lo stupro in ospedale: la sua denuncia prima di farla finita

Dallo stupro al suicidio della 22enne avvenuto il 28 maggio scorso, passarono alcune ore in cui la giovane, sotto shock, denunciò quanto subito. In queste ore, infatti, La Repubblica ha riportato le ultime parole della giovane. Il 28enne stupratore, secondo il racconto della vittima, si avvicinò alla 22enne all’esterno della struttura, chiedendole una sigaretta. “Mi chiedeva perché fossi lì, e intanto mi poggiava la testa sulla spalla, iniziava a baciarmi e a mordermi. Temendo che la situazione potesse degenerare, ho immediatamente cestinato la sigaretta e sono rientrata raggiungendo la camera che avevo a disposizione“.

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“Mi mordeva il collo, le labbra, le natiche”

Il 28enne, ubriaco e drogato, tuttavia, inseguì la giovane e si sdraiò sulla sua barella. “Cominciava ancora a mordermi le labbra, il collo e la natica destra, con forza, tanto da lasciarmi un vistoso livido. Anche se volevo urlare non riuscivo a emettere alcuna voce né chiedere aiuto. Ero in un completo stato di shock”. Solo alcuni interminabili istanti dopo la giovane riuscì a liberarsi con la scusa di dover assumere dei farmaci e corsa fuori dalla stanza, denunciò l’accaduto. Nonostante ciò, però, la 22enne vittima di stupro, dopo la visita, rientrata in ospedale si suicidò lanciandosi dal quarto piano dell’ospedale. Il suo aggressore, un 28enne senza fissa dimora e con problemi di droga e alcol, è attualmente in stato di fermo. “Avevo bevuto e fumato”, ha detto agli inquirenti, aggiungendo, infine: “Lei, però, era consenziente”.

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