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“Ho avuto paura e mi sono difeso”: le parole del macellaio che ha ucciso a coltellate il ladro che lo stava derubando

"Ho visto quelle persone in casa mia e mi sono difeso", esordisce Francesco Putortì, accusato di omicidio e detenuto da lunedì nel carcere di Arghillà

"Ho avuto paura e mi sono difeso": la difesa del macellaio che ha ucciso a coltellate uno dei ladri in casa sua

Entro il primo giugno il Gip dovrà decidere se convalidare l’arresto per Francesco Putortì, il macellaio che ha ucciso uno dei ladri che si erano introdotti nella sua casa

“Ho avuto paura, mi hanno aggredito, ho preso il coltello e mi sono difeso”: è la difesa di Francesco Putortì, il macellaio calabrese che ha sorpreso quattro ladri in casa e ne ha ucciso uno accoltellandolo. L’uomo è ora accusato di omicidio e tentato omicidio – per aver ferito gravemente anche un altro ladro – e spetterà al Gip decidere, entro il primo giugno, se convalidarne l’arresto.

L’accusato è attualmente detenuto da lunedì notte nel carcere di Arghillà. Nella giornata di giovedì, invece, ha parlato davanti al Gip nel corso dell’udienza di convalida del fermo disposto nei suoi confronti dalla Procura di Reggio Calabria. “Mi sono difeso. Ho visto quelle persone in casa mia, era chiaro che avessero rubato, abbiamo avuto una colluttazione e li ho accoltellati.” Questa la sintesi delle parole che il macellaio calabrese 48enne avrebbe riferito a Giovanna Sergi, Gip di Reggio Calabria.

La ricostruzione

Inizialmente si è era pensato a una rapina andata male, ma l’uomo deceduto, Alfio Stancampiano, catanese di 30 anni, e altre tre persone, di cui l’altro ladro ferito, avrebbero tentato un furto nell’abitazione privata del macellaio a Rosario Valanidi. Nella periferia di Reggio Calabria.

In totale i malviventi erano quattro. Due di loro, però, sono stati sorpresi dal proprietario di casa che ha reagito accoltellandoli. Nonostante le ferite riportate, i ladri sono riusciti a scappare ma, una volta all’ospedale, Stancampiano è deceduto poco dopo. L’altro complice ferito, invece, dopo aver abbandonato la Punto usata per la fuga, ha preso un traghetto a Villa San Giovanni ma è stato costretto a farsi ricoverare all’ospedale Martino di Messina.

Stando alla ricostruzione dei fatti, il 48enne macellaio si sarebbe insospettito dopo aver sentito dei rumori in casa. Così, per precauzione, ha impugnato un coltello usato per lavoro e sorpresi i malviventi ne ha accoltellati due. 

L’interrogatorio di Putortì è durato circa un’ora e mezza. L’uomo, difeso dai legali Maurizio Condipodero e Giulia Dieni, ha risposto a tutte le domande del pubblico ministero Nunzio De Salvo e del Gip Sergi. I suoi avvocati hanno dunque contestato l’accusa di omicidio, affermando invece che il reato commesso dall’imputato potrebbe essere al massimo quello di un “eccesso colposo di legittima difesa.”

Il Gip dovrà ora decidere entro sabato, primo giugno, se convalidare l’arresto del 48enne. O emettere un’ordinanza di custodia cautelare.

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