A rendere pubblico l’accaduto Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che ha espresso profonda preoccupazione

Terremoti nei Campi Flegrei, vandalizzati i sensori Ingv e rubate le batterie. Colpiti i sensori sismici dell’Osservatorio Vesuviano ai Campi Flegrei. Le batterie delle delicate apparecchiature dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sono state rubate. Le stazioni sismologiche marine sono state danneggiate da barche nel Golfo di Pozzuoli.

A rendere pubblico l’accaduto Mauro Antonio Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano, che ha espresso profonda preoccupazione. Le dichiarazioni durante la sua audizione alla Commissione Protezione Civile del Comune di Napoli, presieduta da Nino Simeone. “Per noi sono dati fondamentali quelli che ci arrivano dalla nostra rete di monitoraggio”, ha dichiarato Di Vito. Ha poi chiesto il supporto delle istituzioni per proteggere queste risorse cruciali.

Il furto è avvenuto venerdì scorso nella zona del Rione Terra, dove è stato registrato il massimo sollevamento. La batteria che alimenta la stazione RITE della rete GPS dell’Osservatorio Vesuviano è stata ritrovata poco lontano. Probabilmente è stata abbandonata dai ladri che si sono resi conto di essere stati individuati. L’episodio è stato denunciato alle autorità.

Terremoti nei Campi Flegrei, vandalizzati i sensori Ingv e rubate le batterie

Di Vito ha illustrato la situazione nella caldera dei Campi Flegrei dopo gli ultimi sciami sismici, in particolare quello del 20 maggio. La scossa, di magnitudo 4.4, è la più forte degli ultimi 40 anni. “Tutto quello che facciamo è pubblico – ha affermato Di Vito – anche i dati che rileviamo. Noi non nascondiamo nulla”.

“Noi siamo intervenuti molte volte per ripristinare il funzionamento di queste stazioni a mare danneggiate dall’attività balneare – spiega Di Vito a Fanpage.it – Chiedo sempre a tutte le istituzioni massima attenzione anche rispetto al danneggiamento perché queste stazioni non sono completamente presidiate giorno e notte e subiamo danneggiamenti. L’altra volta ci siamo accorti che una stazione fondamentale non funzionava per un furto di batterie da parte di ladri di batterie. Siamo intervenuti nel giro di un’ora e abbiamo ripristinato il funzionamento. Ma vorrei che si capisse che i dati della nostra rete di monitoraggio sono fondamentali per noi”.

Le stazioni sismiche nel Golfo di Pozzuoli, denominate “mede elastiche,” sono spesso danneggiate dalle attività nautiche. Anche le stazioni terrestri non presidiate subiscono frequenti atti di vandalismo e furti di batterie. Di Vito ha segnalato questi problemi durante la commissione, evidenziando i costi di riparazione che gravano sull’Osservatorio.

Terremoti nei Campi Flegrei, vandalizzati i sensori Ingv e rubate le batterie

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Il vulcano dei Campi Flegrei è tra i più monitorati al mondo, con una rete composta da centinaia di sensori e sismografi. Controllano 24 ore al giorno la situazione all’interno della caldera, sia a terra che a mare. I sensori includono sismografi, telecamere termiche, strumenti per l’analisi dei gas emessi dalle fumarole, e dispositivi per misurare l’andamento della falda freatica.

La rete comprende 28 stazioni terrestri e marine permanenti. Il progetto Medusa, un’infrastruttura marina permanente di monitoraggio e ricerca multi-parametrica sperimentale nel Golfo di Pozzuoli, è composto da quattro boe geodetiche (CFBA, CFBB, CFBC, e CFSB) con moduli sottomarini equipaggiati con strumentazione geofisica, oceanografica e multi-disciplinare.

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