A Mesagne, dopo la lite finita in tragedia, dove Irene Margherito di 47 anni è morta nel reparto di Rianimazione dell’ospedale Perrino di Brindisi. La donna è stata colpita alla testa da un proiettile esploso dal cognato, Adamo Sardella.

Mesagne, lite familiare finita in tragedia: l’aggressione

La lite, scoppiata per ragioni ancora da chiarire, ha avuto conseguenze fatali. Adamo Sardella, 55 anni, ha sparato con una pistola detenuta illegalmente, colpendo Irene mentre si trovava sul sedile del passeggero di una Nissan Juke. Il proiettile ha infranto il vetro dell’auto, ferendo gravemente la donna. Il compagno di Irene, presente al momento dell’aggressione, ha riportato ferite lievi. Irene è stata soccorsa e trasportata in codice rosso all’ospedale Perrino, dove purtroppo non è riuscita a sopravvivere. Ieri pomeriggio è stata dichiarata la morte encefalica e, dopo le sei ore di accertamento, il decesso è stato confermato. La famiglia ha dato il consenso alla donazione degli organi.

Le accuse

Adamo Sardella è stato arrestato ed ora dovrà rispondere di omicidio volontario. Oltre all’accusa di porto abusivo di arma da fuoco, il 55enne dovrà affrontare anche l’accusa di possesso di oggetti atti a offendere: nella sua auto è stata trovata una katana, una spada giapponese. La dinamica dell’incidente è al vaglio delle autorità. La lite si è consumata nei pressi della complanare della strada statale 7, dove Sardella si trovava a bordo di una Volkswagen Golf grigia insieme ad un parente, mentre Irene e il suo compagno erano sulla Nissan Juke. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire i dettagli di questa tragica vicenda familiare. Intanto, la vittima Irene Margherito lascia due figli: il figlio maschio di 24 anni e una figlia recentemente sposata. Lavorava come addetta alla security durante manifestazioni pubbliche, ed era nota per il suo impegno e la sua dedizione. La sua morte ha lasciato un vuoto incolmabile nella vita dei suoi cari e nella comunità di Brindisi.