Accusata di aggressione contro militanti di estrema destra e di far parte di un’associazione criminale, l’attivista è arrivata in taxi

Ilaria Salis in tribunale senza manette: il giudice rivela l’indirizzo dei domiciliari. La 39enne attivista italiana è tornata in tribunale per la terza udienza del processo a suo carico. Per la prima volta, Salis è entrata in aula senza manette e catene alle caviglie. Accusata di aggressione contro militanti di estrema destra e di far parte di un’associazione criminale, l’attivista è arrivata in taxi con i genitori, accolta da giornalisti e amici, tra cui Zerocalcare.

Durante l’udienza, il giudice Josef Szos ha rivelato l’indirizzo dove Salis sta scontando i domiciliari. Il padre, Roberto Salis, ha immediatamente protestato, rivolgendo un appello all’ambasciatore italiano Manuel Jacoangeli. «Bisogna fare qualcosa», ha dichiarato Roberto. L’avvocato della difesa ha aggiunto: «L’indirizzo non dovrebbe essere rivelato, anzi protetto e non va inserito nel verbale».

Ilaria Salis in tribunale senza manette: il giudice rivela l’indirizzo dei domiciliari

L’ambasciatore italiano a Budapest, Manuel Jacoangeli, ha commentato la concessione dei domiciliari: «È un bel risultato per il quale abbiamo sempre lavorato, rasserena tutta la situazione e le consente di affrontare meglio il processo. Abbiamo suggerito ripetutamente alla famiglia di intraprendere questa strada e l’ambasciata appoggerà sicuramente una richiesta di domiciliari in Italia».

Prima dell’udienza, Ilaria Salis ha ringraziato chi l’ha supportata: «Voglio ringraziare tutte le persone che mi hanno supportato». Dopo 15 mesi in prigione, ha raccontato le difficili condizioni di detenzione: «in una cella minuscola e senz’aria, tra gli scarafaggi». Da giovedì 23 maggio, Salis è ai domiciliari in un appartamento a Budapest.

Ilaria Salis in tribunale senza manette: il giudice rivela l’indirizzo dei domiciliari

Roberto Salis ha descritto il momento del rilascio della figlia: «È stato come vederla nascere una seconda volta». Ilaria indossa una cavigliera elettronica ma può «riprendere contatto con l’umanità dopo 16 mesi di isolamento».

Arrestata l’11 febbraio 2023 insieme a due antifascisti tedeschi, Salis rischia fino a 24 anni di carcere, nonostante le persone aggredite non abbiano sporto denuncia e siano state giudicate guaribili con prognosi tra i 5 e gli 8 giorni. Il padre ricorda: «la situazione per lei resta molto complicata».

Nella terza udienza, verrà sentito Zoltan Toth, vittima di un’aggressione del 10 febbraio 2023. L’avvocato Gyorgy Magyar ha dichiarato: «Non mi aspetto prove nuove, non ci sono video di Ilaria a volto scoperto, quindi dovranno dimostrare attraverso perizie antropometriche che lei si trovava sul luogo delle aggressioni». Magyar considera «un enorme successo» il passaggio dal carcere ai domiciliari, grazie anche ai buoni rapporti tra Italia e Ungheria. Il processo dovrebbe concludersi non prima dell’estate 2025, con la prossima udienza prevista per settembre.

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