Le struggenti parole su un biglietto lasciato fuori dal comando dove è stata uccisa Sofia Stefani con la pistola dell’ex comandante Gualandi
Strazianti sono state le parole su un biglietto lasciato, insieme a dei fiori, dai genitori e dal fidanzato di Sofia Stefani, proprio fuori dal comando di Anzola Emilia, dove la giovane vigilessa è stata uccisa da un colpo della pistola di ordinanza dell’ex comandante Giampiero Gualandi. “Carissima Sofia, nostra unica figlia e amata compagna, dove sei ora? Dopo essere stata violentemente costretta ad abbandonare la vita che generosamente e spassionatamente amavi.”
“Sappi che l’amore da cui sei nata perdura e continua a crescere anche nella insopportabile cornice della tua scomparsa.” Proseguono genitori e fidanzato sulla lettera. “Una vita intensa ma breve la tua, capace di gioire, amare, forse disprezzare, ma non di odiare. Una vita la cui assenza, per chi l’ha intrecciata a sé, è incolmabile. Sarai sempre con noi e ti ameremo senza tempo.”
Nel frattempo si è espresso anche il legale Andrea Speranzoni, per conto dei genitori di Sofia. “Siamo di fronte a un grave caso di omicidio che ha portato via ai suoi cari e a tutta la comunità una giovane vita che guardava al mondo con fiducia e speranza e che ha trovato la morte in un luogo che per sua natura dovrebbe essere sicuro. Ora i familiari sono distrutti ma anche consapevoli della necessità di andare fino in fondo nel raggiungimento di verità e giustizia.”
Secondo le ricostruzioni della difesa, però, dopo una piccola colluttazione, il colpo sarebbe partito accidentalmente dalla pistola di ordinanza di Gualandi. Arma che aveva in ufficio per pulirla così da potere fare, come spessa accadeva, esercitazioni al poligono di tiro.
Le parole del fidanzato
Con il Corriere della Sera ha parlato della tragica vicenda il fidanzato di Sofia. “Un po’ di tempo per rimettere insieme tutto perché, per la vita normale di persone normali, è davvero tutto troppo complicato da sopportare.” Ha dichiarato. La vigilessa aveva una relazione parallela con il suo ex comandante Giampiero Gualandi. Che ora è accusato di omicidio volontario e detenuto in carcere. Al momento, infatti, il Gip Domenico Truppa non ha ritenuto credibile la versione dell’accusato. Ovvero quella del colpo partito accidentalmente.