L’aggressione del bimbo di 5 mesi è avvenuta intorno alle 18: il pitbull dei genitori lo ha azzannato mentre era in braccio alla nonna

Ennesima tragedia con protagonista un pitbull avvenuta a Palazzo Vercellese, in provincia di Vercelli, dove un bimbo di 5 mesi è stato azzannato e ucciso mentre si trovava in braccio a sua nonna nel giardino di casa. Il cane è di proprietà dei genitori, una giovane coppia trasferita da poco tempo in paese. Sono stati questi ultimi a dare l’allarme al momento dell’aggressione, avvenuta intorno alle 18 di venerdì.

Stando ai primi accertamenti, pare che il piccolo era in casa con la nonna che stava passeggiando nel giardino di casa. I genitori erano momentaneamente usciti a fare la spesa. Sul posto è intervenuto anche l’elisoccorso ma ogni tentativo di soccorso si è rivelato inutile.

I carabinieri di Vercelli stanno indagando per ricostruire nel dettaglio la triste vicenda, anche perché non c’erano mai stati segnali di aggressività del cane. Il quale, nel frattempo, è stato sequestrato dai militari dell’Arma forestale in attesa di accertamenti.

La tragedia di Palazzolo Vercellese avviene nello stesso giorno di altre due aggressioni in Puglia (nel Foggiano). Un pitbull ha azzannato una ragazza di 15 anni e in seguito una bimba di 7. Secondo le ricostruzioni, l’animale era a guinzaglio della padrona ma si è liberato aggredendo prima la ragazza e poi la piccola di 7 anni. Quest’ultima è stata fortunatamente salvata dalla mamma che aveva assistito alla scena e si era gettata dal balcone per salvarla.

Le parole dell’Oipa

Nel frattempo sull’accaduto parla L’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa). “Ennesima vittima di quella che ormai sembra essere la moda del momento: comprare o adottare un cane molosso o molossoide senza avere le necessarie competenze per gestire questi tipi di cane.”

L’Oipa, inoltre, “torna a chiedere al legislatore nazionale – scrive l’associazione in una nota – di regolamentare con urgenza la detenzione di determinate razze o simil-razze. Allo stesso tempo, osserva che chi cede o vende incautamente ‘cani da presa’ è moralmente responsabile di questi gravi fatti. Molto spesso, questi animali provengono da cucciolate casalinghe, quando non da traffici illeciti.”

“Certi cani troppo spesso vengono scelti anche da persone non in grado di gestirli correttamente.” Continua l’associazione in una nota. “A livello locale, alcuni Comuni, come quello di Milano, hanno regolamentato la materia, ma occorrerebbe una norma nazionale per imporre a tutti i Comuni di regolamentare il tema.”

Continua a leggere su Chronist.it