Nel primo pomeriggio di mercoledì 8 maggio, nel quartiere Quarticciolo di Roma, è morto Marco Di Veglia. Il ragazzo, 27 anni, in seguito a un controllo della Guardia di Finanza si è accasciato a terra e rantolando ha provato a chiedere aiuto. Il primo a giungere in soccorso al giovane è stato un 80enne a cui la vittima ha detto le sue ultime parole: “Aiutami! Ho ingoiato la droga per sfuggire a un controllo”. Per il ragazzo, tuttavia, non c’è stato niente da fare ed è deceduto prima dell’arrivo dei soccorsi.
La perquisizione della Guardia di Finanza con esito negativo
Secondo le prime informazioni al riguardo, Marco Di Veglia, morto a 27 anni, nel pomeriggio di mercoledì scorso era stato fermato per un controllo della Guardia di Finanza. Il giovane, tuttavia, si era mostrato collaborativo e dopo una rapida perquisizione con esito negativo, si era anche intrattenuto con gli agenti, fumando con loro una sigaretta. Poi, pochi minuti dopo, è avvenuta la tragedia.
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Si accascia a terra dopo il controllo: morto Marco Di Veglia
Poco dopo l’allontanamento delle forze dell’ordine, infatti, il 27enne si è accasciato a terra e rantolando ha provato a chiedere aiuto. Ad avvicinarsi al gravane è stato un 80enne, che tuttavia, non ha potuto fare molto per aiutare il ragazzo. “Ho ingoiato la droga”, sarebbero state le ultime parole del giovane, mentre tra atroci sofferenze perdeva i sensi. Con ogni probabilità, dunque, uno degli ovuli ingeriti dal pusher dev’essersi aperto nello stomaco, causando una veloce overdose. All’arrivo dei soccorsi, infatti, Marco Di Veglia era già in arresto cardiaco e i medici non hanno potuto far altro che accertarne il decesso. La salma della vittima è attualmente al vaglio degli inquirenti e nei prossimi giorni verrà effettuata l’autopsia.
