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Palermo, vigilessa spara al marito con la pistola di ordinanza e si toglie la vita

A dare l'allarme sarebbe stata la figlia dei coniugi, dopo vani tentativi di mettersi in contatto con loro

Palermo, vigilessa spara al marito con la pistola di ordinanza e si toglie la vita

Un uomo di 66 anni è stato ucciso a Palermo da sua moglie, vigilessa di 65 anni della municipale, con la pistola di ordinanza: subito dopo si è tolta la vita con la stessa arma

Sono stati trovati senza vita nel loro appartamento di via Notarbartolo 49 a Palermo i coniugi Pietro Delia, vigilessa di 66 anni e Laura Lupo, di 62: quest’ultima avrebbe sparato e ucciso suo marito e si sarebbe poi tolta la vita con la stessa arma del delitto, la sua pistola di ordinanza. A dare l’allarme è stata la figlia della coppia dopo vani tentativi di mettersi in contatto con loro.

Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco che hanno dovuto sfondare la porta trovando i due corpi senza vita. Inutile, dunque, l’arrivo dell’ambulanza del 118 il cui personale non ha potuto far altro che constatare il doppio decesso.

La donna che avrebbe fatto fuoco sul marito era Laura Lupo, una vigilessa del comando di Polizia municipale. Dalle prime ricostruzioni sembra che abbia commesso l’omicidio-suicidio con la pistola di ordinanza, trovata ancora nella sua mano. Il coniuge, Pietro Delia era un ex commercialista.

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“Siamo sconvolti. La nostra collega era apprezzata da tutti e non avremmo mai pensato ad un epilogo così tragico. Aspettiamo di comprendere cosa sia successo, ma a caldo posso dire che nessuno di noi poteva immaginare una sciagura di questo tenore. Laura era una persona stimata alla quale volevamo tutti bene.” Afferma Nicola Scaglione, segretario provinciale del Csa e collega di Laura Lupo, giunto sul luogo della tragedia in via Notarbartolo.

“Una storia bruttissima che ci ha colto tutti di sorpresa. Nessuno poteva immaginare un epilogo così drammatico. La nostra collega era una persona caratterizzata da grande pacatezza e signorilità nel tratto e nel comportamento. Svolgeva l’attività negli uffici del giudice di Pace con grande professionalità e preparazione. Un’agente della polizia municipale irreprensibile.” Commenta Angelo Colucciello, comandante della polizia municipale di Palermo.

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