Le parole della madre e della sorella di Paolo Pasqualini, il 39enne sbranato e massacrato da tre rottweiler a Manziana, vicino Roma
La madre e la sorella di Paolo Pasqualini, il 39enne sbranato l’11 febbraio scorso da tre rottweiler nel bosco di Manziana, vicino Roma, sono tornate a parlare della tragica fine del figlio e fratello morto per shock emorragico. “Hanno provato a darci delle speranze, ci hanno detto che aveva avuto un incidente. Ma non che fosse stato aggredito dai cani.” Ha detto la mamma. “Non ci hanno detto subito che era morto, siamo rimasti con l’ansia fino alle quattro di pomeriggio senza sapere niente.” Probabilmente per preparare al peggio i familiari.
“Io l’ho capito subito che era grave, hanno iniziato a farci troppe telefonate. Da Roma, dove stavamo noi, siamo tornati a Manziana, sul luogo dell’incidente. Poi abbiamo scoperto che era già uscita la notizia della morte su internet.” Ha dichiarato la sorella, Priscilla.
Ospiti nel programma Cinque Minuti di Bruno Vespa di ieri sera, 2 maggio, la mamma e la sorella di Paolo Pasqualini hanno raccontato i difficili e insopportabili momenti di quel tragico 11 febbraio. “Non capivo questa apprensione, così da Roma siamo andati a Manziana.” Ha aggiunto la sorella, che una volta saputo dell’improvvisa e violenta morte del fratello ha deciso, insieme alla madre, di vederlo per un’ultima volta.
“Ci hanno fatto vedere soltanto una parte del viso.” Ha raccontato la madre, riguardo le condizioni del corpo di suo figlio. “È stato terribile, ma sono stata contenta di aver trovato il coraggio di farlo. Perché poi non sarebbe più stato possibile”. Poi la sorella aggiunge: “Non potevamo toccarlo. Siamo tornate indietro più volte a vederlo. Non sembrava più lui. E io forse non lo volevo accettare.”
Ipotesi di omicidio volontario
Nel frattempo i familiari di Paolo hanno nominato un nuovo avvocato, Celestino Gnazi, secondo il quale ci sarebbe l’ipotesi di omicidio volontario. “Paolo stava camminando. Ma è morto in un punto tranquillo, in mezzo ai prati in cui la domenica si ritrovano i boy scout.” Ha precisato la sorella Priscilla. “È morto solo lui, ma poteva essere una strage. Non c’era neanche un recinto. Non è stato fatto niente per evitarlo. Era bellissimo nella sua buffa ingenuità”. Un ragazzo meraviglioso e gentile, come lo ha ricordato sua madre: “Avrebbe potuto fare molte cose belle e avere tante soddisfazioni.”
