Il locale dovrà rimanere chiuso fino a quando non smaltirà la tonnellata di cibo sequestrata

In un ristorante di Mestre, provincia di Venezia, è stata sequestrata una tonnellata di cibo: in un brodo servito ai clienti si presume che ci fosse della carne di tartaruga, per la precisione di una specie protetta in via d’estinzione. La polizia amministrativa della questura di Venezia, l’Unità Sanitaria Locale (Usl 3) e la polizia locale ha autorizzato l’ispezione nelle celle frigorifero. Secondo il Gazzettino, sarebbero stati trovati oltre mille chili di cibo conservato senza indicazioni sulla tracciabilità, dalla provenienza alla data di scadenza e alle modalità di conservazione.

Mestre, maxi sequestro in un ristorante: vendevano carne di tartaruga

Come detto, tra i tanti prodotti sequestrati, c’è anche la carne di tartaruga. Si tratta di tartarughe d’acqua dal diametro di 25-30 cm, tradizionalmente utilizzate per cucinare un piatto tipico orientale. Oltre ad aver ricevuto una sanzione amministrativa, il ristorante dovrà rimanere chiuso fino a quando non smaltirà la tonnellata di cibo sequestrata. Potrà riaprire solo quando, previa un’ulteriore ispezione da parte dell’Usl 3, gli alimenti proposti ai clienti saranno in regola con le norme di tracciabilità e di conservazione degli alimenti.

I precedenti

Eppure, non è la prima volta che nella zona di Mestre un’attività di ristorazione viene sospesa per motivi igienico-sanitari. Infatti, da fine febbraio a oggi è già successo altre tre volte. Tra i locali coinvolti ci sono stati un mini market e un supermercato africano, entrambi sanzionati per violazione delle norme sanitarie. Mentre in un’osteria di Marghera sono stati rimossi 150 chili di prodotti alimentari non conformi.

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