Un 19enne e un 20enne entrambi residenti nel Trevigiano, si fingevano bambini e online adescavano pedofili o presunti tali. I 2, in compagnia di un 15enne, davano appuntamento alle vittime in casolari abbandonati e isolati, poi li sequestravano, derubavano e picchiavano. Sarebbero state almeno 7 le vittime dei “baby giustizieri”, che ora, tuttavia, sono stati condannati a 6 anni di reclusione.
Adescavano pedofili fingendosi bambini: la ricostruzione dei fatti
Secondo le parole dei giustizieri, i tre adescavano pedofili fingendosi bambini in seguito alla visione di un documentario statunitense in cui dei “cacciatori”, facevano lo stesso. I fatti sarebbero avvenuti a partire dal 2022, ma i carabinieri hanno fermato uno di loro in bici, solo dopo una segnalazione. Beccati in flagrante, il 20enne, il 19enne e il 15enne, hanno raccontato il loro piano alle forze dell’ordine. In base al racconto, i tre avevano deciso di adescare presunti pedofili online tramite contatti falsi in cui fingevano di essere dei bambini. Poi, davano appuntamento in luoghi isolati alla vittima, che veniva sistematicamente stordita con un taser, sequestrata, derubata e picchiata.
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La decisione del Tribunale di Treviso
I tre che fingendosi bambini adescavano pedofili, sono stati beccati in flagranza di reato dai carabinieri, con una delle vittime presenti. Il 18 aprile scorso, alla fine, il Tribunale di Treviso ha condannato i due maggiorenni a 6 anni di reclusione per sequestro di persona, rapina aggravata e indebito utilizzo di carte di credito. Il 15enne, invece, verrà giudicato dal Tribunale dei minori. Infine, alle vittime dei “baby giustizieri”, il giudice ha disposto un risarcimento, ma due delle sette vittime sono risultate irreperibili.