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Lo strazio di Lucia, la mamma di Willy: “Ucciso dai fratelli Bianchi perché era nero”

Lo strazio di Lucia, la mamma di Willy: "Ucciso perché nero"

Lo strazio di Lucia, la mamma di Willy: “Ucciso dai fratelli Bianchi perché era nero. Non era un eroe, si era avvicinato perché aveva visto un amico litigare”

Sono passati 3 anni e mezzo da quella sera del 6 settembre 2020, quando Willy Monteiro Duarte fu brutalmente ucciso dai fratelli Bianchi, Belleggia e Pincarelli. Nonostante il tempo passato, però, il dolore di Lucia, la mamma di Willy non è diminuito. In una recente intervista a “Repubblica”, tra l’altro, la donna ha fatto riferimento anche ad un possibile movente razzista.

Le parole di Lucia, la mamma di Willy

Non l’ho mai detto a nessuno – dice Lucia, la mamma di Willy – ma secondo me sì anche se nel processo non è stata riconosciuta. Non hanno picchiato nessun altro ragazzo, Samuele è stato allontanato con un calcio e lui è italiano. Si è fatto male ma niente di grave. L’unico picchiato a morte è stato Willy. Quella sera mio figlio non ha difeso il suo amico: gli si era avvicinato per sapere come stava perché l’aveva visto litigare. Stava tornando a casa con Samuele, si è avvicinato a Federico Zurma e gli ha chiesto: “Tutto bene?”. E lui neanche se ne è accorto. La lite con Belleggia d’altronde era già finita. Willy non è stato un eroe come tutti lo descrivono. L’unico che ha raccontato bene la dinamica è stato proprio Belleggia”.

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“Continuano ad accusarsi a vicenda”

Poi, Lucia, la mamma di Willy, ha dichiarato di non provare nulla riguardo al recente matrimonio di Pincarelli in carcere. “Non giudico, quello che mi interessa è che non facciano a un’altra persona quello che hanno fatto a Willy. Se Pincarelli ha deciso di sposarsi, sono fatti suoi. La gente a Paliano è molto arrabbiata, io sono serena perché la giustizia fa il suo corso. Se odiassi questi ragazzi e gli augurassi del male, comunque Willy non tornerebbe. Gli auguro che la morte di Willy possa servire a cambiare qualcosa, ma devono riflettere su tutto il male che hanno fatto. Dopo tre anni e mezzo, però, non mi sembra che l’abbiano fatto. Non hanno mai ammesso le loro colpe. L’unica cosa che fanno è accusarsi a vicenda. È terribile. Avrei preferito sin dall’inizio che avessero detto: “È stato un momento di follia, non abbiamo capito niente”.

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