Stanno facendo discutere le immagini della donna che martedì scorso è entrata in una banca brasiliana con il cadavere dello zio morto, per chiedere un prestito. In queste ore, alle macabre immagini dell’istituto di credito, si sono aggiunti anche nuovi filmati che hanno immortalato la donna in compagnia del cadavere in giro per le strutture attigue alla banca. Erika de Souza, attualmente arrestata, però, potrebbe essere scagionata dalle parole del tassista che l’ha condotta nel posto.
In banca con il cadavere dello zio, ma un tassista potrebbe scagionarla: “Era ancora vivo”
Secondo l’uomo a bordo del taxi che ha condotto la donna in banca con il cadavere dello zio, l’uomo, un 68enne, al momento della partenza era ancora vivo. Secondo l’autista, infatti, la vittima entrata nell’auto grazie all’aiuto dell’indagata e di un altro uomo, si sarebbe addirittura aggrappato alla maniglia dell’auto. Anche l’uomo che era in compagnia di Erika de Souza, avrebbe confermato che il 68enne era ancora vivo. “Quando sono entrato in casa, Paulo era sdraiato sul letto. Ho preso Paulo per le braccia con l’aiuto di Erika e l’ho portato in macchina. Ho potuto vedere che respirava ancora e aveva la forza nelle mani”.
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Le parole del medico e dell’avvocato
Tuttavia, nel nuovo video, l’uomo sembra già esanime sulla sedia a rotelle mentre viene trascinato nel bar della struttura. Intanto, il medico legale ha confermato che il decesso è avvenuto per un’insufficienza cardiaca. Tuttavia “non ci sono elementi sicuri per confermare, dal punto di vista tecnico e scientifico, se il signor Paulo Roberto Braga sia morto durante il tragitto o all’interno della filiale della banca. O se il suo corpo sia stato già portato senza vita nella filiale della banca”.
Il legale della donna attualmente in carcere per aver portato il cadavere dello zio in banca, ha ribadito l’innocenza della donna. “Paulo è arrivato vivo alla filiale della banca. Ci sono testimoni che verranno ascoltati al momento opportuno. Ha iniziato a sentirsi male e poi ha subito tutte queste procedure. Tutto questo verrà chiarito. Crediamo nell’innocenza della signora Érika”.
