Il calciatore 26enne Mattia Giani è morto dopo aver avuto un malore durante una partita di Eccellenza: sul posto né ambulanze né medici e nessuno dei presenti sapeva usare il defibrillatore

Bisognerà fare luce sulla morte di Mattia Giani, il 26enne calciatore del Castelfiorentino United, collassato a terra durane una partita di Eccellenza per un malore e deceduto dopo pochi minuti. Il padre del ragazzo ha comunicato, infatti, che presenterà una querela per chiarire l’esatta dinamica dei fatti. E cosa abbia causato la sua prematura scomparsa domenica 14 aprile al 14′ del primo tempo della partita contro il Lanciotto Campi. Ma ciò che bisognerà verificare con più chiarezza sarà l’efficacia e la prontezza dei soccorsi.

Il giovane era stato trasportato all’ospedale Careggi di Firenze in codice rosso dove tuttavia è morto il giorno successivo. Gli amici e i famigliari, tuttavia, non si danno pace criticando aspramente una presunta lentezza dei soccorsi. Allo stadio, inoltre, pare non fosse presente alcun medico e soprattutto un’ambulanza con personale sanitario. I soccorsi necessari sono dovuti intervenire dall’esterno e sotto chiamata al 118. Ma la cosa ancora più demoralizzante, secondo il racconto del padre, è che tra tutti i presenti alla partita di calcio non c’era nessuno in grado di utilizzare il defibrillatore in dotazione allo stadio.

I primi a soccorrere il 26enne in campo sono stati il massaggiatore della sua squadra e il collega di quella avversaria. Tra i presenti sugli spalti c’era anche un’infermiera e per alcuni minuti Mattia è stato sottoposto a manovre rianimatorie fino all’arrivo dell’ambulanza che poi lo ha trasportato al Careggi in condizioni gravissime. Nel nosocomio i medici hanno fatto di tutto per mantenerlo in vita ma il ragazzo non si è più risvegliato.

Le dichiarazioni del padre di Mattia

Il medico su quel campo non c’era e la prima ambulanza del 118 è arrivata senza medico dopo 15 minuti.” Ha denunciato il padre di Mattia, Sandro Giani, al Corriere Fiorentino. La Asl, invece, ha riferito di un intervento tempestivo dell’ambulanza in meno di 10 minuti, mentre la società calcistica ha garantito che ci fosse un medico a bordo campo. “A un certo punto ho visto un defibrillatore che era in dotazione al campo sportivo, ma non c’era nessuno che sapeva utilizzarlo.” Ha sottolineato Giani al Tirreno, aggiungendo un dettaglio piuttosto chiaro. “Solo con la seconda ambulanza è arrivato il medico e solo allora è stato acceso il defibrillatore. Siamo distrutti ma ora vogliamo la verità: presenteremo una querela perché vogliamo capire come è morto nostro figlio.” Ha concluso.

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