Nella serata di venerdì 12 aprile lo stilista Fiorentino Roberto Cavalli è morto a 83 anni. Il fondatore dell’omonima casa di moda fiorentina lascia sei figli: Tommaso, Cristiana, Robert, Rachele, Daniele e Giorgio. L’uomo era malato da tempo.
Gli inizi
Classe 1940, lo stilista Roberto Cavalli, morto a 83 anni, fin dall’infanzia si distinse per la propensione all’arte. D’altronde, suo nonno fu un pittore della corrente dei Macchiaioli e le sue opere sono tutt’ora esposte agli Uffizi. Roberto, studiò all’Istituto d’arte di Firenze, ma i suoi interessi erano soprattutto per i tessuti. I primi lavori di Roberto Cavalli nel mondo della moda attirarono l’interesse dei grandi stilisti dell’epoca: soprattutto Hermes e Pierre Cardin. Il giovane, però, scelse di andare per la sua strada e nel 1970 presentò a Parigi la prima collezione “Roberto Cavalli”.
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Le collaborazioni
Dopo d’allora, il successo di Cavalli fu travolgente e senza interruzione. In particolare, il marchio di fabbrica che ha reso i suoi abiti intramontabili sono state le “stampe animalier”: il tigrato, lo zebrato e il maculato in particolare. Nel corso degli oltre 50 anni di carriera, la maison di moda ha collaborato con le personalità più di spicco di ogni epoca. Da Cindy Crawford a Cristina Aguilera, passando per Lenny Kravits, Madonna, Sharon Stone e Victoria Beckham, fino ad arrivare a Shakira, che lo ha scelto per il suo look per “Waka Waka”, la canzone dei mondiali in Sud Africa. Roberto Cavalli, inoltre, ha lavorato anche con Hugh Hefner, il fondatore di Play Boy, al quale ha eseguito un restyling delle celebri divise da conigliette.
La cessione del marchio “Roberto Cavalli” e la morte a 83 anni
Dopo aver venduto il marchio nel 2015, Roberto Cavalli, morto a 83 anni, si è allontanato dal mondo delle passerelle. Tuttavia, lo stilista non ha mai smesso di disegnare. Gli ultimi anni di vita li ha trascorsi accanto alla compagna Sandra Nilsson, di 40 anni più giovane e che gli ha dato il suo sesto e ultimo figlio.
