Un 30enne in Germania è stato condannato per tentato omicidio per aver somministrato mercurio alla sua bimba appena nata, dopo essere stato lasciato dalla ex

La sua ex lo aveva lasciato appena dopo il parto e lui ha somministrato mercurio liquido alla sua bimba. È quanto accaduto in Germania, dove un 30enne è stato condannato per tentato omicidio della figlioletta appena nata. Il motivo risiederebbe nel fatto che l’uomo voleva vendicarsi dell’ex moglie per averlo lasciato. La terribile storia arriva precisamente da Springe, un comune nella Bassa Sassonia, nei pressi di Hannover. La piccola, sopravvissuto miracolosamente ai tentativi di avvelenamento del genitore, sta ancora affrontando gli effetti del mercurio all’interno del suo corpicino.

Ora, stando all’accusa, il 30enne è stato condannato a 13 anni di carcere: una pena ben superiore a quella che i magistrati avevano richiesto per l’avvelenamento, iniziato nel luglio scorso con la complicità della nuova compagna dell’uomo, una 34enne condannata alla medesima pena. Secondo le ricostruzioni degli inquirenti, infatti, i due, che in sede di processo si sono accusati a vicenda, avrebbero avuto l’idea dell’assurdo gesto visionando un programma in tv. Una serie crime, insomma, in cui si parlava dettagliatamente dell’omicidio di un uomo per mezzo di un’iniezione di mercurio liquido. E la cosa più inquietante e sconvolgente emersa dagli atti del processo è che entrambi sapevano bene che il veleno avrebbe provocato una sofferta e dolorosa morte per la piccola.

Sempre secondo le ricostruzioni, la coppia avrebbe steso la bimba sul letto e le avrebbe somministrato il mercurio tra le dita dei piedi. E alla comparsa dei primi dolori lancinanti sarebbero passati alla somministrazione per gamba. La prima ad accorgersi che qualcosa non andava è stata la madre della piccola. Che nel corso dei mesi ha dovuto sottoporsi a dieci operazioni e diversi trattamenti per cercare di eliminare il veleno dal suo corpo. Inizialmente il 30enne aveva negato tutto, ma le indagini lo hanno costretto a confessare l’atroce gesto.

“Volevo che la mia ex soffrisse tanto quanto me durante la separazione.” Ha riferito il trentenne. “L’imputato ha anteposto i propri sentimenti al diritto alla vita della figlia.” Hanno chiarito i giudici. “Ha fatto di lei l’oggetto della sua vendetta.”

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