Quella vissuta da un 40enne fiorentino è una vera e propria odissea che ormai dura tempo. L’uomo, infatti, 3 anni fa, concordò con un medico un’operazione per l’ingrandimento del pene. Tuttavia, a causa di complicazioni, per svariate volte è tornato sotto i ferri per “ritocchini” che alla fine gli hanno causato l’impotenza. Dopo l’ennesima proposta del chirurgo di operarlo, l’uomo ha deciso di dire basta e ha portato tutti in tribunale, dov’è stato risarcito per 110mila euro.

L’operazione d’ingrandimento del pene e le complicazioni: l’odissea di un 40enne

Secondo le informazioni al riguardo, infatti, la vittima dopo il pagamento di 5mila euro, a un mese circa dall’operazione di ingrandimento del pene ha iniziato ad avere seri problemi che lo hanno costretto a tornare sotto i ferri. Tuttavia, ritocchino dopo ritocchino, alla fine la situazione è peggiorata sempre di più, tanto rendergli malformato l’organo, causargli difficoltà nella corsa e l’impossibilità di praticare l’atto sessuale. In tribunale, il medico ha respinto le accuse, perché la vittima nelle prime settimane successive all’operazione, gli aveva inviato dei video in cui si diceva entusiasta del lavoro eseguito. Tuttavia, il giudice ha evidenziato il fatto che il paziente “non fosse consapevole dei rischi fisici cui andava incontro”.

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110mila euro di risarcimento alla vittima

Alla fine, dunque, l’uomo che ha subito l’operazione di ingrandimento del pene ha vinto la causa. Il medico che l’ha operato, insieme alla struttura sanitaria in cui è avvenuto il lavoro sono stati condannati a riconoscere alla vittima un risarcimento di 110mila euro. Cifra che in realtà sarebbe stata anche superiore, se non fosse che parte della responsabilità è caduta anche sul 40enne. L’uomo, infatti, si sarebbe praticato iniziazioni autonome sul pene. Nonostante quanto fatto sia stato prescritto dal medico, i giudici gli hanno riconosciuto una “condotta incauta” che avrebbe causato il 30% del danno all’organo genitale.

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