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Stuprata in gruppo da 3 uomini conosciuti online: 13enne muore dopo 3 settimane d’agonia

13enne stuprata in gruppo muore in Francia

Stuprata in gruppo da 3 uomini conosciuti online: 13enne muore dopo 3 settimane d’agonia, “fatali le lacerazioni con cui è stata trovata”

Alla fine, Shanon non ce l’ha fatta: la 13enne francese stuprata in gruppo il 6 marzo scorso, è morta in un letto d’ospedale dopo 3 settimane d’agonia. La giovane sarebbe stata vittima di violenza da parte di 3 giovani conosciuti suo social. Nello specifico: un 19enne è attualmente in stato di fermo, mentre un 18enne e un 17enne sono stati lasciati in libertà, ma sotto misura educativa giudiziaria.

13enne stuprata in gruppo, muore dopo 3 settimane d’agonia: la ricostruzione della tragedia

La piccola Shanon, studentessa 13enne sarebbe stata stuprata in gruppo nella cittadina di Rantigny. Secondo le prime informazioni al riguardo, la giovane sarebbe stata accompagnata a casa di un amico dai genitori stessi, ma proprio in quella casa sarebbe poi avvenuta la tragedia. A stuprare la ragazzina sarebbero stati almeno in 3, un 19enne, un 18enne e un 17enne. La giovane è stata rinvenuta poche ore dopo in una pozza di sangue, con profonde lacerazioni e in arresto cardiorespiratorio. Trasportata d’urgenza in ospedale, Shanon ha lottato tra la vita e la morte per 3 settimane, ma alla fine è deceduta.

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Le parole della mamma: “Viviamo nell’orrore”

La terribile vicenda che ha scioccato la Francia, tanto da giungere fino in Italia, tuttavia, ha ancora molti dettagli da chiarire. Da verificare, infatti, il ruolo del 17enne residente nella casa in cui sono avvenuti i fatti e soprattutto perché fossero presenti anche 2 uomini maggiorenni. Attualmente l’unico posto in fermo è il 19enne, che tra l’altro, dopo la morte della 13enne stuprata in gruppo, ha visto ulteriormente precipitare la propria posizione. Comprensibilmente sotto shock, intanto, i genitori della vittima. “Io, la mia famiglia, i miei cari e tutte le persone che conoscevano Shanon – dichiara la mamma – dal 6 marzo viviamo nell’orrore”.

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