La ragazza è deceduta a 20 anni dopo un violento impatto con l’auto contro un muretto, la notte di Pasqua, a San Benedetto dei Marsi

La questione di chi fosse alla guida dell’auto in cui è morta Gioia Muliere, 20 anni, a San Benedetto dei Marsi, in provincia de L’Aquila, rimane un mistero. Il fidanzato della ragazza, ferito nell’incidente, ha dichiarato in ospedale di non essere stato lui alla guida. Le indagini sono in corso e saranno le perizie a fare luce sull’accaduto.

Dopo l’esame autoptico del medico legale Antonio Tombolini, la salma della giovane è stata consegnata ai familiari. Era presente anche il perito della famiglia Muliere, Giuseppe Calvisi. La camera ardente è stata allestita nella casa funeraria Rossi. Oggi, alle 15, si terranno le esequie nella Cattedrale di Avezzano.

Gioia Muliere morta a vent’anni, mistero su chi c’era alla guida

La ragazza è morta a 20 anni dopo un violento impatto con l’auto contro un muretto, la notte di Pasqua, in via Francesco Ippoliti a San Benedetto dei Marsi.

Il fidanzato, M.C., 24 anni, di Pescina, è ancora ricoverato all’ospedale di Avezzano, sotto shock e con molteplici fratture.

La famiglia Muliere ha nominato un collegio di avvocati composto da Domenico Eligi, Fabrizio Ridolfi e Fabio Falcone. Il fidanzato, iscritto sul registro degli indagati per omicidio stradale, è assistito dagli avvocati Berardino Terra e Stefano Guanciale. Le cause dell’incidente, che l’Alfa Romeo Mito perdere il controllo e schiantarsi contro quel muretto, sono ancora da chiarire. La ventenne è morta prima dell’arrivo dell’ambulanza del 118.

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