Nel terribile incidente ad Ardea, la vittima di 7 anni, Regina, prima di perdere i sensi avrebbe rassicurato la madre: secondo le indagini una delle auto coinvolte viaggiava a 100 all’ora

Nel tragico incidente di giovedì 28 marzo, in via Pontina Vecchia ad Ardea,che ha coinvolto 3 auto, Regina Pietra la bimba di 7 anni morta nello scontro avrebbe rassicurato la mamma prima di perdere i sensi. Il terribile schianto è avvenuto proprio a due passi dalla sua casa, quando lei, sua madre Sara e il fratellino di 5 anni stavano andando a far compere per Pasqua. Per celebrare un giorno di festa tutti insieme. Anche perché la mattina di giovedì era il primo giorno di vacanze dalla scuola

Poi, però, il dramma. “È tutto a posto, mamma. Non ti preoccupare, non ti spaventare.” Avrebbe detto Regina guardando il viso insanguinato della madre, prima di accasciarsi sul seggiolino posteriore e spirare. Malgrado ogni sorta di tentativi di rianimarla, la piccola è morta sul posto. Il fratellino, invece, è ricoverato a Roma al Policlinico Gemelli con un braccio rotto. Mentre la mamma si trova in terapia intensiva al San Camillo, sempre nella capitale.

Riguardo le cause del terribile incidente che è costato la vita a Regina sta indagando la Procura di Velletri aprendo un fascicolo per omicidio stradale aggravato contro ignoti. Secondo le ricostruzioni e le prove di una telecamera di sicurezza dei una villetta, le vetture coinvolte sono tre: la Mercedes Classe A dove c’era la vittima, una Lancia Lybra che attraversava l’incrocio e una Mercedes 220. All’interno dell’auto di marchio italiano c’erano un uomo di 49 anni e suo figlio, ferito in modo lieve.

La Mercedes 220, come si può notare dal filmato diffuso dal Tg3, procedeva a oltre 100 chilometri orari, dove il limite però è di 50. Quindi colpisce in pieno la Lancia che finisce sulla corsia opposta urtando violentemente l’auto dov’era Regina. Ognuno dei conducenti è risultato negativo ai test, ma l’uomo al volante della vettura ad alta velocità, un imprenditore olandese, potrebbe essere accusato di omicidio stradale.

“Regina era legatissima alla famiglia aiutava in casa come se fosse già grande, chiamava la nonna per ricordarle di prendere le gocce. Si preoccupava per tutti.” Racconta una cugina della piccola a La Repubblica. Amava indossare coroncine sulla testa. “Gliene regalavamo tante e lei le indossava fiera.” Quel giorno i due bambini avevano insistito per andare al centro commerciale e fare compere per Pasqua. Regina avrebbe acquistato un paio di scarpe. Ed era pronta a ripetere la sua poesia in occasione di domenica. “Dovevamo passare la giornata di festa tutti insieme, era già tutto pronto. Invece siamo stati trascinati dentro questa tragedia.” Ha riferito la cugina della mamma di Regina. “Aveva portato a casa il lavoretto fatto in classe. Era fiera, contenta come tutti i bambini quando si avvicinano le feste”.

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