Marco Petrini aveva solo 37 anni quando una malattia contro cui lottava da tempo lo ha strappato al suo lavoro e all’affetto dei cari. Marco, infatti, era uno stimato veterinario di Tivoli che si era fatto conoscere per i suoi dolcissimi e utilissimi video su Instagram e TikTok. Nella mattinata di ieri, in una chiesa gremita di persone, in moltissimi hanno voluto salutare per l’ultima volta l’uomo. Tra le tante dimostrazioni d’affetto nei confronti del veterinario, quella che ha commosso davvero tutti è stata una lettera d’addio letta dalla sorella di DottorPet. In molti, nei giorni successivi, hanno chiesto alla ragazza di diffondere le sue parole sui social e alla fine la donna ha deciso di farlo.

La straziante lettera della sorella di DottorPet al fratello scomparso

Io e il mio fratellino avevamo un anno di differenza. Lui era il maggiore. Questo significa che non ho mai conosciuto un tempo in cui lui non ci fosse”. Inizia così la straziante lettera della sorella di Marco Petrini, conosciuto da tutti come DottorPet. Dopo il racconto del periodo della scuola, la donna ha voluto rivelare come la malattia non abbia cambiato suo fratello.

Dicono che le malattie trasformino le persone ma Marco no, lui non era cambiato, ironizzava anche su quella. Quando ha ricevuto la sua sentenza ha deciso che solo in pochissimi lo avrebbero saputo. In fondo lui era un professionista, voleva continuare a curare i suoi piccoli pazienti. Mio fratello non voleva essere chiamato eroe o guerriero per il solo fatto di essere costretto a combattere contro una malattia che non aveva voluto o meritato, lui era un medico veterinario, il più bravo e appassionato, era il dottor Pet. Per il suo lavoro era pronto a rinunciare ai fine settima, alle feste, ai viaggi”.

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La passione per il lavoro e l’amore della famiglia

Non riuscivo a capire come una persona potesse sacrificare per un lavoro quello che in fondo è il nostro bene più prezioso, il tempo. Mia madre mi diceva sempre che per lui quella era la felicità. Marco aveva trovato quello che la maggior parte delle persone cercano con tormento per tutta la vita, la propria vocazione. Quella cosa a cui sei destinato, quella in cui riesci facilmente, quella che ti regala felicità e un senso di profondo appagamento. Insomma, quanti di voi possono dire di averla davvero trovata? Io no. E se pensate che il senso della vita sia l’amore, beh, mio fratello aveva trovato anche quello. Diciamo che, per quanto riguarda questo punto, è partito bene sin dall’inizio. Marco è cresciuto in una famiglia che lo ha amato profondamente”.

Sapete, tutto questo mi conforta perché, se la vita è un percorso che serve a trovare un senso e a risolvere la propria persona, forse Marco ci ha lasciati con largo anticipo perché quel senso lo aveva trovato, era una persona risolta”. Infine, conclude: “Marco non ha potuto fare tante cose, a questo ci penserò io. Se ci pensate le vere star se ne vanno sempre prima, i grandi non devono sopportare il peso della vecchiaia. Allora buona notte fratellino, stammi vicino, vedrai che ci divertiremo”.

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