La donna ha raccontato il comportamento dell’uomo, che ha fatto gesti provocatori dopo la sentenza mimando una pistola agli amici di Giogiò

Daniela Di Maggio denuncia che gli amici del figlio ucciso sono stati minacciati fuori dal tribunale dal padre dell’assassino. La madre di Giovanbattista Cutolo, noto come Giogiò, continua la sua battaglia per la giustizia anche dopo la condanna a 20 anni dell’omicida di suo figlio. Cutolo, 24 anni, è stato ucciso il 31 agosto 2023 da un minorenne in Piazza Municipio a Napoli.

Daniela denuncia al Corriere della Sera il comportamento del padre dell’omicida, che ha fatto gesti provocatori dopo la sentenza. “Quando è uscito dal Tribunale, il padre dell’omicida ha fatto il gesto della pistola agli amici di Giogiò: un fatto gravissimo, che secondo me va punito. E la dice lunga sul contesto in cui questo ragazzo è cresciuto. Ma davvero qualcuno crede che possa essere recuperato?», denuncia Daniela al Corriere della Sera.

“Minacciati dal padre dell’assassino di mio figlio”: la denuncia di Daniela Di Maggio

“Anche durante l’udienza – spiega Daniele D – non hanno fatto altro che provocare. Il ragazzo era di fronte a me: avrebbe potuto dirmi una parola, chiedermi perdono, abbracciarmi: non ha fatto nulla di questo. Quando il giudice gli ha chiesto perché avrebbe dovuto concedergli il beneficio della messa alla prova, come aveva chiesto il suo avvocato, ha risposto in dialetto: ‘Perché ho 17 anni e sono minorenne’. Lo considerava un suo diritto. E glisso sul fatto che non è stato in grado di dire due parole in italiano”.

Daniela esprime soddisfazione per l’inasprimento delle pene per i minorenni che commettono reati gravi da parte del Governo. “Qualcuno ha gridato allo scandalo: ‘Vogliono arrestare i bambini’. Luigi B. è un bambino o un pericoloso criminale? Ho apprezzato la risposta della Meloni, che ha invitato queste persone a parlarne con la mamma di Giogiò”.

Conclude denunciando le provocazioni subite dagli amici di suo figlio, insultati e filmati. “Gli amici di mio figlio sono stati provocati in tutti i modi. Un gruppo di persone li ha insultati postando contemporaneamente i filmati su Tik Tok. Ho dovuto chiamare la Digos. Credo che certi comportamenti vadano sanzionati senza esitazione”.

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