La città di Cassino è stata scossa dalla tragica morte dello stimato odontoiatra, Alberto Panaccione, avvenuta in seguito ad un’operazione di routine presso l’ospedale ‘Santa Scolastica’ della città martire. Da quel fatidico febbraio del 2021, le sue figlie, Cristina e Azzurra, non si sono mai arrese e continuano a lottare con le unghie e con i denti per risalire alla realtà dei fatti. Tuttavia, la speranza si è ravvivata quando il GIP, la Dott.ssa Alessandra Casinelli, ha deciso di riaprire il caso, spronato dagli esposti presentati dai familiari, assistiti dagli avvocati Paolo Marandola e Sandro Salera, al fine di portare alla luce tutti i dettagli, ancora poco chiari, riguardo che la morte del dottor Panaccione.

Cassino, Alberto Panaccione morto dopo un’operazione di routine, la riapertura del caso: cos’è successo davvero in quella sala operatoria?

La Procura di Cassino ha risposto alle richieste presentate dai familiari, aprendo un procedimento penale contro diversi membri del personale medico coinvolto nell’operazione fatale. Nonostante le critiche espresse da consulenti medici riguardo a possibili negligenze, la Procura, inizialmente, ha proposto l’archiviazione del caso, suggerendo che il decesso potesse essere collegato ad una presunta condizione cardiaca pregressa del paziente.

Le figlie della vittima, Cristina e Azzurra però, hanno respinto questa ipotesi, sostenendo attraverso i loro rappresentanti legali, che vi siano stati errori gravi durante il trattamento e una valutazione inadeguata delle condizioni cliniche del padre. Il GIP, quindi, ha accolto la richiesta di opposizione all’archiviazione, avviando così una nuova fase investigativa.

Il GIP ha ordinato un’indagine dettagliata nei confronti dell’urologo e dell’anestesista coinvolti nell’intervento chirurgico. Ha richiesto anche una consulenza cardiologica supplementare e l’identificazione precisa del personale medico coinvolto nella cura del dottor Panaccione. La Procura ha ricevuto l’incarico di ricostruire in modo accurato le terapie somministrate al dottore e di verificare la precisione delle annotazioni nella sua cartella clinica entro un periodo di 120 giorni.

La comunità resta in attesa degli esiti di queste nuove indagini, nella speranza che possano finalmente portare a una chiara comprensione degli eventi che hanno portato alla tragedia, sconvolgendo la famiglia Panaccione e l’intera città di Cassino.

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