La tragedia il giorno del suo compleanno: le cause del decesso definite dall’autopsia, ma restano i dubbi e il dolore

Patrick Guarnieri, un giovane di vent’anni, è morto per asfissia in una cella del carcere di Castrogno il giorno del suo compleanno, il 13 marzo. Questo è quanto ha stabilito l’autopsia eseguita dall’anatomopatologo Giuseppe Sciarra, nominato dalla procura di Teramo. Sul corpo non sono stati riscontrati lividi, lesioni o fratture.

Durante l’autopsia sono state riscontrate delle ecchimosi sul collo, quindi, al momento ci sono alcuni dubbi per parlare solo di suicidio. Sulla vicenda, sono in corso indagini coordinate dalla pm Monia Di Marco, che ha disposto il sequestro dei video interni del sistema di sorveglianza del carcere, dei verbali dei passaggi di controllo nella cella degli agenti della penitenziaria e della cartella clinica.

Patrick morto in carcere per asfissia a vent’anni: cos’è successo

Guarnieri, di etnia rom, era entrato in carcere per l’aggravamento della misura a causa delle violazioni dell’obbligo di dimora a Giulianova. Era stato arrestato a Milano, denunciato a Roma e segnalato a Napoli.

La famiglia ha presentato due denunce e ha espresso dubbi sull’ipotesi del suicidio. Secondo i familiari, le condizioni di salute del ragazzo, che aveva problemi di udito e difficoltà cognitive, non erano compatibili con il regime carcerario. Hanno riferito di una lite e urla quella notte in carcere.

Prima di essere portato a Castrogno, Guarnieri avrebbe accusato un malore, probabilmente un attacco di ansia, durante il viaggio. Per questo, i carabinieri lo hanno accompagnato al pronto soccorso del Mazzini di Teramo, dove è stato tenuto sotto osservazione per 3 ore e dimesso senza nessuna terapia farmacologica. Nello stesso carcere era detenuta anche la madre del ragazzo, che ha accusato un malore dopo aver appreso la notizia della morte del figlio ed è attualmente ricoverata in ospedale.

I funerali si sono svolti ieri, alle 16, nella chiesa Madre di Mosciano Sant’Angelo.

Continua a leggere su Chronist.it