Nella mattinata del 27 febbraio scorso Sara Buratin è stata uccisa a colpi di coltello sull’uscio della sua casa di Bovolenta, in provincia di Padova. Fin da subito le indagini delle forze dell’ordine si sono indirizzate verso il marito, con cui la donna si stava separando. Le tracce del furgone di Alberto Pittarello erano state trovate nei pressi delle acque del fiume Bacchiglione. Tuttavia, a causa del maltempo che ha colpito la zona, per 2 giorni i sommozzatori non hanno potuto svolgere le attività di soccorso. È notizia di queste ore, invece, che il veicolo è in fase di recupero.

Agganciato il furgone di Alberto Pittarello

A 2 giorni dal tragico femminicidio avvenuto in provincia di Padova, i sommozzatori sono al lavoro nelle acque del fiume Bacchiglione. Secondo le prime informazioni al riguardo avrebbero già agganciato il furgone che dovrebbe essere di Alberto Pittarello. All’interno del veicolo ci sarebbe, secondo i soccorritori, il cadavere di un uomo, che potrebbe appartenere al 39enne.

Potrebbe interessarti anche: Uccise il compagno con 30 coltellate: Rosa Comito confessa

L’ipotesi rapimento poi esclusa

Si definiscono sempre di più, dunque, i tratti della tragedia che ha sconvolto la provincia di Padova. L’ipotesi dell’omicidio suicidio sembra sempre più probabile ma la certezza si avrà solo dopo aver identificato il corpo nel furgone rinvenuto nel fiume, che dovrebbe appartenere ad Alberto Pittarello. In queste ore, infine, è emerso che negli istanti immediatamente successivi al femminicidio di Sara Buratin, gli inquirenti si sarebbero recati nei pressi della scuola frequentata dalla 15enne figlia dei 2. I carabinieri, infatti, non riuscendo a rintracciare il marito di Buratin hanno temuto che l’uomo potesse passare a prendere la figlia a scuola e portarla via con sé. La 15enne, invece, scortata dalle forze dell’ordine è uscita da scuola ed è stata accompagnata dai parenti in casa degli zii, che l’hanno accolta in seguito all’immane tragedia che l’ha colpita.

Continua a leggere su Chronist.it