Un nuovo elemento redatto dalla polizia scientifica smentirebbe la versione di Christian Sodano: la giovane Renée poteva salvarsi

La 19enne Renée Amato poteva salvarsi , perché dopo il primo colpo infertole era riuscita ad alzarsi, ma il killer Christian Sodano, ex compagno di sua sorella, l’ha finita sparandole ancora. È quanto emerso dal fascicolo redatto dalla polizia scientifica sul caso del duplice femminicidio di Cisterna Latina, in cui hanno perso la vita Nicoletta Zomparelli e Renée Amato, rispettivamente madre e sorella di Desyrèe, fidanzata del finanziere autore del massacro.

Un particolare che smentirebbe, dunque, la testimonianza del killer 27enne, secondo cui sparò alla giovane una seconda volta “per non farla soffrire.” Secondo la polizia scientifica, invece, poteva salvarsi. Come riporta il Corriere della Sera, la prima vittima del finanziere, stando al suo racconto, è stata la madre di Desyrèe che ha cercato invano di difendersi dall’avventore ponendo la mano davanti la pistola. Dopodiché il finanziere ha colpito la 19enne Renée una prima volta e in seguito per “non farla soffrire”. Tutto corrisponderebbe alla realtà. A parte il fatto che, secondo l’ultimo report della scientifica che ha analizzato la scena del crimine in via Monti Lepini, la ragazza stava rialzandosi, forse in posizione semi eretta, per fuggire via. Per scappare e salvarsi dal mostro.

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