A giorni dalla strage d’Altavilla Milicia che ha scioccato tutta Italia, emergono inquietanti dettagli su una vicenda ancora poco chiara. Antonella Salamone, secondo la testimonianza di un’agente immobiliare ascoltata da Mattino Cinque, stava cercando casa per lei e per i suoi figli. La donna probabilmente aveva iniziato ad avere paura degli atteggiamenti fanatico religiosi di suo marito e probabilmente stava cercando una via d’uscita.

La preoccupazione della vittima

Secondo quanto emerso dalle settimane d’indagini da parte degli inquirenti, Antonella Salamone sarebbe stata uccisa in casa, insieme ai figli di 16 e 5 anni da suo marito e dai “fratelli di Dio”. Secondo un’amica della vittima, Antonella le aveva rivelato di essere preoccupata dall’incursione in famiglia dei coniugi Carandente.

Potrebbe interessarti anche: Divorzio Ferragnez, l’assistente di Fedez ha fatto infuriare Chiara

La testimonianza dell’agente immobiliare: Antonella Salamone cercava casa

Ad avvalorare ulteriormente questa tesi, è giunta in queste ore la testimonianza di un’agente immobiliare a cui Antonella Salamone si era rivolta alla ricerca di una casa. La donna, intervistata da Mattino Cinque, ha rivelato di aver incontrato la vittima il 5 febbraio scorso, pochi giorni prima della strage. “Mi chiese delle fotocopie, tempo indietro mi chiedeva di prendere in locazione un appartamento. Io non ho potuto aiutarla perché non erano presenti garanzie reddituali e mi è stato difficile. Ma ho sempre avuto il sentore che ci fosse qualcosa di strano. Mi sento anche un po’ responsabile: forse tutto questo non sarebbe accaduto se avesse preso una casa e fosse andata via”.

Secondo l’agente immobiliare la donna era intenzionata a portare con sé i suoi 3 figli, ma “non mi ha mai parlato del marito”. Tra l’altro dalle parole della donna è emerso che Antonella stava anche tentando di prendere la patente di guida, per questo era disposta anche a spostarsi da Altavilla. Infine, un accenno alla situazione familiare della vittima. La donna, secondo l’agente, sembrava preoccupata in particolare per la figlia 17enne. “Mi chiedeva se potessi fare amicizia con lei, perché era in un momento particolare della sua vita, un’adolescente: ma c’era qualcosa sotto che io non conoscevo”.

Continua a leggere su Chronist.it