Si concludono le ricerche presso il cantiere di via Mariti, a Firenze: l’ultima vittima è stata ritrovata in serata, di chi si tratta?
I vigili del fuoco hanno rinvenuto il corpo esanime della quinta vittima del tragico crollo del cantiere di Firenze, del supermercato Esselunga. Lo scorso 16 febbraio la tragedia di via Giovan Filippo Mariti ha riacceso i drammatici riflettori sugli inquietanti dati statistici che gravitano attorno all’orbita-lavoro. Non può essere possibile ritrovarsi a fare quotidianamente i conti con queste statistiche in pericoloso aumento. Questo è il pensiero generale dei cittadini italiani.
Questa mattina, mentre alcune signore portavano i fiori sul luogo, altri sfoggiavano striscioni intrisi di rabbia e risentimento. Il settore dell’edilizia, secondo le indagini, è quello più martoriato dalle morti sul lavoro. Dati agghiaccianti che devono far suonare più di un campanello d’allarme. Inoltre, questo è sintomo che le misure di sicurezza non sono sempre impeccabili a fronte di sanzioni e punizioni severe, ma probabilmente rare.
Chi è la quinta vittima
Il cantiere dell’Esselunga ora conta cinque vittime e tre feriti dopo il drammatico crollo. I vigili del fuoco stanno lavorando eroicamente ancora oggi, a quattro giorni di distanza da quel tragico evento. Sono manovre ritenute “complesse” dagli addetti ai lavori. La vittima è un altro operaio giovanissimo, di appena 56 anni, di nome Bouzekri Rachimi: era di origini marocchine. Prima di lui sono stati trovati i corpi dei quattro colleghi uccisi dal disastro di quattro giorni fa. L’ultima vittima è stata ritrovata nella serata di oggi, martedì 20 febbraio, dopo che da ieri sera i soccorritori hanno impiegato un bobcat (piccolo escavatore) per continuare a farsi spazio tra le macerie, demolite anche a mano.

La scorsa notte è avvenuta la rimozione della trave ben 50 tonnellate: questo ha permesso maggiore fluidità nelle ricerche. Sul posto ci sono ancora numerosi vigili del fuoco impegnati con le squadre Usar, con le quali si danno il cambio di quattro ore in quattro ore. Durante i primi giorni, i soccorsi erano quasi un centinaio, poi sono andati via via a scemare anche per rendere più agevole la ricerca per i vigili rimasti.
I sindacati in protesta: “Domani sciopero”
Nel frattempo la rabbia sale e Vito Panzarella e Alessandro Genovesi, rispettivamente segretari generali di Feneal Uil e Filea Cgil, hanno alzato i toni nelle ultime dichiarazioni, condite di risentimento.
“La strage avvenuta nel cantiere di Firenze purtroppo è l’ennesima riprova di quanto sia urgente intervenire sul tema della sicurezza sul lavoro con provvedimenti concreti e non più rinviabili, primo fra tutti portare le tutele presenti nei cantieri pubblici a quelli privati. Le morti sul lavoro non sono mai una casualità ma sono figlie di precise responsabilità, vuoti normativi e leggi sbagliate, a cominciare dalla scelta del governo di non introdurre tutele per gli appalti privati e reintrodurre con il nuovo codice degli appalti il subappalto a cascata, una vera e propria giungla, come nel cantiere di Firenze, dove sembra fossero presenti sessanta imprese subappaltatrici. Imprese non qualificate, mancato rispetto dei contratti collettivi, massimo ribasso sui costi per la manodopera e per la sicurezza, false partite iva, sfruttamento dei cottimisti, mancati controlli, poche risorse per ispettori e forze dell’ordine, mancata attuazione della patente a punti, assenza del reato di omicidio sul lavoro e molto altro ancora sono materie su cui il governo deve intervenire subito”.
A questo messaggio si accompagna uno sciopero nazionale indetto per domani, mercoledì 21 febbraio, dove si terranno centinaia di presidi e manifestazioni dinanzi alle prefetture. Orario dei presidi: 16.30.