Il sospetto degli inquirenti

Si infittisce il mistero sulla morte del 54enne Giovanni Iacconi, trovato senza vita nel suo appartamento di Pavullo, in località Acquabona, in provincia di Modena.
Secondo gli inquirenti, ad avere un ruolo chiave in questa tragedia sarebbe un amico brasiliano della vittima, ufficialmente iscritto nel registro degli indagati.
Dopo la scomparsa dell’uomo, il 30enne avrebbe fatto perdere le sue tracce: chi indaga sostiene che ultimamente i due vivessero insieme.
L’uomo è ora indagato per omicidio aggravato, occultamento di cadavere e indebito utilizzo di carte di credito. Il cadavere di Giovanni Iacconi era stato trovato da suo fratello: era avvolto in una coperta e nascosto sotto al letto. Il decesso risalirebbe a parecchi giorni prima, forse addirittura settimane: i resti erano in avanzato stato di decomposizione. 

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Giovanni Iacconi: la scomparsa, il ritrovamento, l’autopsia

Una vicina di casa aveva visto Giovanni Iacconi nella sua casa di Pavullo la sera di Capodanno, mentre il fratello ha riferito di averlo sentito l’ultima volta lo scorso 2 gennaio. Così, a metà gennaio, l’uomo era tornato a cercarlo anche in casa, non trovando nessuno. Molto strano, dato che l’auto era parcheggiata sotto casa. Così, entrando nuovamente nell’appartamento, era stato insospettito da un forte odore.
Sotto il letto, aveva trovato il cadavere di Giovanni ben avvolto in una coperta.
Il magistrato, su ordine della Procura, ha disposto l’autopsia sulla salma del 54enne, prevista per inizio settimana. L’esame autoptico sarà fondamentale per fare chiarezza sulla dinamica della morte e per confermare i sospetti degli inquirenti, ovvero la pista dell’omicidio. Tuttavia, il cadavere non presentava segni di evidenti lesioni.

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