Il cognato di Giovanni Barreca, autore della strage di Altavilla, racconta i giorni precedenti al massacro e il suo timore che il killer e i suoi complici possano passare per “pazzi”

Alla strage di Altavilla, in provincia di Palermo, si aggiungono ulteriori macabri dettagli, attraverso la testimonianza di Calogero Salamone, fratello di Antonella, la 42enne vittima, insieme ai suoi figli di 5 e 15 anni, della follia omicida di Giovanni Barreca. Il cognato del killer, infatti, racconta anche del filo conduttore che c’era tra l’autore della strage e i due complici, Sabrina Fina e Massimo Carandente. E di quanto i due palermitani fossero profondamente inseriti all’interno della famiglia. “Erano entrati nella loro famiglia.” Afferma.

Salamone ricorda, inoltre, altri funesti aspetti della vicenda. Che “i demoni erano dentro mia sorella e mio nipote e che praticamente dovevano essere bruciati e sepolti. Noi pensavamo che si trattasse di un modo di dire e comunque cercavamo di convincerla a mandare via quelle persone.” Poi, in conclusione, avverte: “Non provi a passare per pezzo.” Riferendosi al cognato Giovanni Barreca.

Secondo le prime, agghiaccianti ricostruzioni, la Salamone sarebbe stata la prima vittima. Il suo corpo è stato ritrovato carbonizzato e sepolto sotto pochi centimetri di terra. Accanto alle spoglie, c’erano vestiti e suppellettili della donna, elementi che fanno pensare a un rituale esoterico. I tre avrebbero voluto purificare il corpo e gli oggetti con il fuoco.

Dopo l’omicidio della madre, sarebbe toccato ai fratellini. Prima di essere soffocati, i due bambini sarebbero stati sottoposti a sevizie. Sui loro corpi sono stati trovati lividi e ferite. Quando Barreca ha confessato gli omicidi ai carabinieri, i militari hanno trovato i corpi di Kevin ed Emanuel.

Lo choc nella comunità di Altavilla

La comunità di Altavilla Milicia è sotto choc. Un mazzo di fiori è stato messo sul banco della classe del liceo artistico di Bagheria Renato Guttuso frequentato da Kevin. La dirigente scolastica Maria Rita Chisesi ha dichiarato: “Adesso dobbiamo sostenere la ragazza e i compagni che sono distrutti”.

Le indagini sono ancora in corso. Gli inquirenti stanno cercando di ricostruire la dinamica esatta dell’accaduto e il movente preciso del delitto. Un particolare inquietante emerge dai racconti di alcuni compagni di scuola di Kevin. Uno di loro ha riferito di aver ricevuto un messaggio da Kevin pochi giorni prima del delitto. Nel messaggio, Kevin scriveva che il fratellino di cinque anni vedeva dei demoni in casa. Demoni che, secondo lui, avrebbero distrutto la loro famiglia. E aggiunge: “Mi aveva anche detto che erano entrate in casa due persone che, se non sbaglio, venivano chiamate fratelli di Dio”.

I complici “si professano innocenti”

“I miei clienti non sono mai stati interrogati. Li hanno tenuti in caserma per ore, loro hanno chiesto spiegazioni ma gli è stato risposto che non ne avrebbero avute. Poi sono stati fermati. Io li ho visti oggi, sono confusi e si professano innocenti”. Così Vincenzo Sparti, il legale di Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia fermata ieri sera con l’accusa di aver assassinato, insieme a Giovanni Barreca, la moglie e i figli dell’uomo nel corso di un rituale di purificazione dal demonio delle vittime. Il penalista, che ha incontrato in carcere i due, non avrebbe ancora avuto copia del provvedimento di fermo. “Farò indagini difensive per verificare diverse cose – spiega – ad esempio i reali rapporti tra i miei assistiti e Barreca. A me risulta che si conoscessero appena”.

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