Nell’agosto 2022 Alessandra Matteuzzi fu uccisa dall’ex fidanzato Giovanni Padovani. Il femminicidio della 56enne fu brutale: l’ex calciatore, infatti, l’aggredì sotto casa, massacrandola di calci, pugni e martellate. Oggi, 12 febbraio, un anno e mezzo dopo i fatti, Giovanni Padovani è stato condannato all’ergastolo dalla Corte d’assise di Bologna.

Padovani e le parole davanti alla Corte, prima della sentenza

Prima della decisione ultima, Giovanni Padovani, poi condannato all’ergastolo, aveva preso parola in aula.

Ho sentito la parola ergastolo, se voi ritenete che tutto quello che è stato fatto nei mesi precedenti al reato siano cose normali, e non anormali, da una persona che comunque aveva dei disturbi e ha dei disturbi. Se voi pensate che quello che è successo, che un uomo che ammazza una donna con quella ferocia lì sia una cosa normale, c’è da mettersi le mani nei capelli e tirarseli molto forti. Se voi pensate che fosse normale allora pretendo l’ergastolo, voglio stare ogni giorno, ora, minuto in carcere. Quello che è successo è gravissimo, perché c’è una persona che non c’è più. E non si può fare più niente. E qui dentro, io non vorrei stare dalla parte dei giudici perché la loro è una decisione difficile. Abbiamo perso tutti, non ci sono né vincitori né perdenti”.

Sono entrato in carcere a 26 anni, ho sempre pensato che onestà e trasparenza pagano, nella vita. C’è un ragazzo di 26 anni che faceva il calciatore e il modello e non gli mancava nulla, poi c’è una donna di 56 anni, molto bella e intelligente che non c’è più. Quello che voglio dire è che se ero completamente lucido e capace merito l’ergastolo. Ma se voi valuterete che c’è qualcosa di anormale, di anomalo, nelle condotte, allora no. Io la reale verità la so, io non stavo bene, perché una persona che sta bene non ammazza un altro essere umano. Non esiste. Sono in un incubo, mi dispiace. Oggi chiedo che deve essere fatta giustizia perché Giovanni Padovani deve pagare, ha ucciso una donna. Ma la giustizia deve essere fatta senza essere influenzati dai media”.

La condanna all’ergastolo di Giovanni Padovani e le parole del cugino della vittima

Alla fine, la Corte d’assise di Bologna ha condannato all’ergastolo Giovanni Padovani, riconoscendo le aggravanti della premeditazione, dei futili motivi, del legame affettivo e dello stalking. A commentare con soddisfazione la condanna del 27enne è stato il cugino di Alessandra Matteuzzi. “È un sollievo. Per Alessandra e per tutte le donne che vengono assassinate ogni giorno questa è la giustizia che volevamo. Il dolore non può che rimanere enorme e incolmabile, ma in questo caso giustizia è stata fatta. Ringrazio tutti, la città, il sindaco, le associazioni, anche voi giornalisti, tutti coloro che hanno prestato attenzione e solidarietà in quello che hanno potuto”.

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