Vincent Plicchi era uno youtuber che lo scorso ottobre si è tolto la vita, suicidandosi in diretta su TikTok. Fin dai momenti successivi al decesso fu chiaro che qualcuno avesse spinto il giovane a togliersi la vita, tuttavia, le indagini al riguardo sembrano bloccate. Il papà del 23enne, però, ha deciso di indagare privatamente sul decesso di suo figlio.
Vincent, youtuber suicida: “Ha subito ogni tipo di angheria”
A parlare della vicenda di Vincent, lo youtuber suicida, è stato l’avvocato Daniele Benfenati durante una conferenza stampa sul cyberbullismo che si è tenuta nel Comune di Bologna. Secondo il legale, dalle indagini sullo smartphone del 23enne sarebbero “emersi elementi sconcertanti”. Così come anche nelle chat di TikTok, dove lo youtuber avrebbe “subito ogni tipo di angheria, anche minacce molto gravi”. Secondo Benfenati in una chat con un amico “c’è la prova provata che il ragazzo è stato istigato a suicidarsi”.
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Il ricorso al Tribunale di Bologna
Tuttavia, nonostante elementi inconfutabili che proverebbero l’istigazione al suicidio dello youtuber Vincent, le indagini sono attualmente ferme. Il papà della vittima “è molto dispiaciuto, perché la richiesta di documentazione a TikTok non è arrivata dalla Procura. TikTok con la massima trasparenza ci ha detto che serviva il provvedimento dei magistrati per fornire i dati necessari”. Per questo il genitore ha fatto ricorso al Tribunale di Bologna, con la speranza che “il Tribunale ci dia l’autorizzazione e ordini ex articolo 700 a TikTok” di fornire le chat e le conversazioni”.
A tal riguardo, il padre di Vincent Plicchi ha dichiarato che “stiamo facendo privatamente le nostre verifiche, perché sembra che d’ufficio la Procura non si possa muovere”.