Sono stati giustiziati in Cina il papà e la sua compagna che avevano buttato da un grattacielo i figli dell’uomo

Avevano buttato dal quindicesimo piano di un grattacelo i due figli fingendo fosse stata una “caduta accidentale” e ora il papà e la sua compagna, colpevoli di tale barbarie, sono stati giustiziati. La vicenda è accaduta in Cina e ha sconvolto l’opinione pubblica, specialmente riguardo la ricostruzione della dinamica del delitto, accolta dalla Corte popolare di Chongqing. Zhang Bo e Ye Chengchen erano stati accusati della tragica caduta di una bambina e un bambino, rispettivamente di due e un anno, dal quindicesimo piano di un grattacielo a Chongqing, municipalità di circa 30 milioni di abitanti.

Il padre dei due bimbi, Zhang Bo, aveva iniziato a frequentare Ye, che era completamente all’oscuro che l’uomo avesse figli. Questa, secondo gli sviluppi del caso, sarebbe stata la causa del delitto. La donna, infatti, “considerava come ostacoli” i piccoli, suggerendo la “rimozione” dei due dalla loro storia d’amore. Così, nel 2020, mentre la madre con cui stava divorziando non era in casa, l’uomo, sollecitato dalla sua compagna, li gettò dalla finestra dell’appartamento inscenando una caduta. Lui e Ye, come riporta il China Daily, furono giudicati colpevoli di cospirazione “per uccidere figlia e figlio inscenando una caduta accidentale.”

Furono poi condannati, nel dicembre 2023, alla pena di morte e giustiziati la scorsa settimana. La notizia della loro uccisione, inoltre, è giunta nello stesso giorno dell’esecuzione, sempre in Cina, di un ex studente universitario 30enne, Wu Xieyu. Giudicato colpevole, secondo un dichiarazione di un tribunale del Fujian, per aver ucciso sua madre con un manubrio. Le sentenze di pena capitale emesse ogni anno in Cina vengono mantenute segrete dal governo. E il mezzo più comune in quasi tutte le esecuzioni, stando ad Amnesty International, è l’iniezione letale.

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