Ennesimo episodio di stupro ma a Catania, dove una 13enne è stata violentata da due persone di una comunità d’accoglienza della zona. Gli altri cinque componenti del branco, invece, hanno osservato la scena, bloccando il fidanzato della ragazza.

Gli autori del terribile stupro avvenuto a Catania lo scorso 30 novembre intorno alle 19:30, sarebbero due cittadini di origine egizia, ospiti in una comunità d’accoglienza della zona. Gli altri cinque componenti del branco, invece, osservavano la scena, bloccando il fidanzato di 17 anni della ragazza. Quest’ultimo è stato costretto a guardare quanto stesse accadendo all’interno dei bagni pubblici dei giardini monumentali, secondo quanto ha riportato Today.

Stupro a Catania, 13enne violentata dal branco nei bagni pubblici: la vicenda

Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, pare che la coppia di fidanzati sia stata prima accerchiata da alcuni extracomunitari, iniziando poi ad importunare la 13enne. Nonostante i due ragazzi abbiano cercato di fuggire, il branco avrebbe bloccato e trascinato nei bagni pubblici la coppia che, peraltro, il fidanzato sarebbe stato bloccato, picchiato e costretto ad assistere allo stupro nei confronti della fidanzatina. A violentare la giovane sarebbero stati due egiziani, mentre gli altri componenti osservavano la scena, sporgendosi dal muro divisorio dei bagni in questione. Solo in un secondo momento, i due ragazzi sono riusciti a scappare, in stato di shock, cercando di lanciare l’allarme ai presenti. Immediatamente sono stati allertati i soccorsi e le forze dell’ordine che, nelle 48 ore successive, hanno fermato i 7 indagati. Intanto il personale medico, una volta svolti tutti gli accertamenti medici necessari, ha confermato lo stupro.

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La decisione del legale

In seguito a quanto è accaduto, sono state aperte due inchieste. Uno degli avvocati d’ufficio a cui era stato affidato il caso per difendere uno degli autori minorenni dello stupro, ha rifiutato il mandato. Il legale Giovanni Avila ha spiegato di “non poterla accettare, non sussistendo i profili per assumere l’incarico”.

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