Un’intimidazione che ha spaventato la giudice sotto scorta
La giudice leccese Maria Francesca Mariano ha ricevuto una minaccia molto grave: fuori la porta di casa, ha ritrovato la testa mozzata di un capretto, insanguinata e infilzata con un coltello da macellaio.
Accanto alla testa dell’animale, un biglietto che recitava: “Così”.
Un’intimidazione davvero inquietante, che tuttavia non è la prima per la giudice, che si trova sotto scorta da alcuni mesi, dopo aver ricevuto alcune lettere minatorie.
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Testa mozzata di un capretto fuori casa: le minacce alla giudice Mariano
Le intimidazioni alla magistrata sarebbero legate alle indagini che hanno portato all’operazione antimafia chiamata “Wolf”. Lo scorso 17 luglio furono arrestate 22 persone del clan Lamendola-Cantanna ritenuto organico alla Sacra corona unita, l’organizzazione pugliese di stampo mafioso.
Il gruppo criminale gestiva gli affari sul territorio. Lo scorso novembre era poi finito in arresto il 34enne latitante Gianluca Lamendola, nonché ritenuto figura di spicco del clan. Da allora, la giudice Romano era finita sotto scorta, così come la pm titolare dell’inchiesta, ovvero la procuratrice Carmen Ruggiero.
I magistrati nelle carte dell’operazione avevano definito il gruppo criminale dotato “di una forza di intimidazione che aveva piegato il territorio“. Insieme alla giudice Mariano è finita sotto scorta per le minacce ricevute anche la titolare dell’inchiesta, la pm Carmen Ruggiero. Dopo lSull’accaduto indaga la squadra mobile.