La rivelazione del procuratore di Palermo: “Gli agenti ignari di chi fosse davvero”

Clamorosa rivelazione da parte di Maurizio De Lucia, procuratore di Palermo: secondo il magistrato, il superboss Matteo Messina Denaro sarebbe stato fermato dai carabinieri già 7 anni fa, ma non fu riconosciuto. Infatti, i carabinieri, che conoscevano il suo viso solo dagli identikit invecchiati artificialmente, lo lasciarono andare, poiché ignari di chi fosse davvero. Il boss, arrestato nel gennaio del 2023 e morto lo scorso settembre, avrebbe potuto finire nelle mani dello Stato italiano, ma non venne identificato.

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“Messina Denaro fermato in provincia di Trapani: tutto sembrava in regola”

De Lucia ha svelato l’incredibile aneddoto in un incontro con alcuni studenti. “Matteo Messina Denaro ha vissuto a lungo nel territorio del Trapanese, il suo territorio, sicuro di non essere scoperto. Indagando dopo il suo arresto abbiamo scoperto che era stato addirittura fermato a un posto di blocco, sette anni fa, in provincia di Trapani. Ma non fu riconosciuto dai carabinieri che controllarono il suo documento. Tutto sembrava in regola” – ha dichiarato il procuratore. “Messina Denaro confidava sul fatto che le forze dell’ordine avevano sue foto vecchie di anni – ha proseguito – ma c’era anche chi lo avvisava dei movimenti degli investigatori. Ci dobbiamo interrogare su come sia stato possibile che abbia trascorso trent’anni in latitanza. Oggi, l’impegno della procura di Palermo è quello di individuare chi ha favorito Messina Denaro“.

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