Non c’erano abbastanza mezzi disponibili, sottolinea l’avvocato della famiglia. A un anno e mezzo dal decesso chiesta l’archiviazione

Paula Onofrei morta aspettando l’ambulanza, la denuncia: “Si poteva salvare” . Rebecca Onofrei, una giovane di 20 anni, ha dovuto affrontare la perdita della sorella maggiore, Paula, morta il 23 luglio 2022 a causa di un’ulcera perforante. Nonostante le numerose telefonate di Rebecca ai soccorsi, i sanitari sono arrivati quando non c’era più nulla da fare. La famiglia Onofrei, rappresentata dall’avvocato Aurelio Padovani, ha espresso la sua frustrazione. A Rebecca non è stato detto che non c’erano ambulanze disponibili.

Il decesso di Paula viene dichiarato alle 17.14. La prima telefonata della sorella risale alle 13.03. “Nessuno ha detto a Rebecca che non c’erano ambulanze disponibili – continua a ripetere l’avvocato della famiglia Onofrei Aurelio Padovani – anzi al contrario, durante ogni telefonata, l’operatore ripeteva stiamo arrivando. La ragazza, ricordiamo di appena 18 anni e senza patente, si è fidata”.

Paula Onofrei morta aspettando l’ambulanza, chiesta l’archiviazione del procedimento

A un anno e mezzo dalla morte di Paula, il pm Attilio Pisani ha chiesto l’archiviazione del procedimento penale, “escludendo la sussistenza di condotte professionali censurabili, che possano essere considerate causalmente efficienti nel determinismo del decesso”. La famiglia Onofrei ha contestato questa decisione, sostenendo che non è possibile stabilire con certezza che Paula non si sarebbe potuta salvare con un intervento tempestivo.

Come fanno a stabilire con certezza che lei non si sarebbe salvata con un’intervento tempestivo? – ripete Artemiza,la mamma di Paula – ci sono tre ospedali a solo 10-15 km di distanza da casa nostra. Lei sarebbe potuta arrivare in ospedale nel giro di neanche mezz’ora, quando ancora le sue condizioni non erano così gravi. Perché chi indaga vuole archiviare tutto?”.

La famiglia ha presentato un’opposizione alla richiesta d’archiviazione, sottolineando tre punti fondamentali: la mancanza di comunicazione a Rebecca sulla disponibilità delle ambulanze, la domanda su dove si trovassero i mezzi di soccorso quel giorno e l’assenza di esempi o precedenti clinici che supportino la tesi dei consulenti della procura. Le indagini sono ancora in corso.

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