In queste ore in Alabama, il condannato Kenneth Smith, di 59 anni, verrà giustiziato con la “maschera della morte”, ovvero facendogli respirare azoto puro. La controversa decisione, giudicata disumana dall’Onu, è stata presa dopo che nel 2022 l’uomo che sarebbe dovuto morire con iniezione letale, fu rimandato nel braccio della morte perché gli infermieri non riuscirono a trovargli le vene.
Kenneth Smith, la sentenza e la decisione di giustiziarlo con la “maschera della morte”
Kenneth Smith aspetta la sua esecuzione dal lontano 1988, quando fu arrestato per aver ucciso Elizabeth Sennet. L’uomo, secondo la sentenza, fu ritenuto l’esecutore dell’assassinio della donna, assoldato dal marito della vittima. Durante il processo la giuria votò per 11 voti a 1 l’assegnazione dell’ergastolo, ma alla fine il giudice ribaltò tale decisione e condannò l’uomo alla pena capitale. La decisone di giustiziarlo attraverso la “maschera della morte”, infine, fu presa nel 2022. Secondo il protocollo, l’imputato dovrà indossare una maschera attraverso cui respirerà solo azoto fino al soffocamento.
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Le controversie riguardo all’esecuzione
Tuttavia, la morte per azoto potrebbe portare ad atroci sofferenze. Secondo l’anestetista Joel Zivot, infatti, Smith, giustiziato con la “maschera della morte”, potrebbe avere convulsioni, soffocamento da vomito, incidenti cardiovascolari che potrebbero ridurlo allo stato vegetativo. Nei giorni precedenti all’esecuzione gli avvocati dell’uomo avevano tentato di fermare la “barbarie”, ma alla fine ogni loro richiesta è stata vana. A tal riguardo si è espresso anche Mario Marazziti, cofondatore della “World Coalition Against the Death Penalty”. “Questa nuova esecuzione con l’uso dell’azoto potrebbe fissare un nuovo standard di disumanità bel mondo e in particolare per l’Alabama. Bisogna evitare che l’Alabama si macchi di una vergogna indelebile, entrando nella storia per questo barbaro primato”.