È sgomento il padre di Alex, il 14enne ucciso con due colpi di pistola a Roma nel parcheggio del capolinea della Metro C
Non riesce ancora a rendersi conto di ciò che è accaduto Edvard Ivan, il padre di Alexandru Ivan, detto Alex, il 14enne ucciso sabato notte con due colpi di pistola nel parcheggio del capolinea della linea C a Roma. “Mi domando perché alle 3 di notte Alexandru fosse qui. L’avevo sentito per l’ultima volta due giorni fa e mi aveva detto che era stanco, a dicembre era stato con me in Romania.” Ha affermato il padre del ragazzo che ha perso la vita alle porte di Roma.
“Chi ha sbagliato deve pagare.” Ha continuato il genitore dal volto stremato. “Non so cosa possa essere successo. Mio figlio era un bravo ragazzo, è stato portato qui dal suo patrigno. Adesso cosa dovrò fare con la mia ex moglie? La notizia l’ho saputa da mia madre che l’aveva vista sui siti. Io mi trovavo a Firenze dove mi sono trasferito per lavoro.”
Sull’accaduto si è espresso anche il patrigno del ragazzo, il probabile vero destinatario dei due colpi di pistola. Il 14enne, infatti, pare sia stato ucciso per errore dopo una lite in un bar della zona in cui era rimasto coinvolto proprio il patrigno Tiberiu Maciuca, di 28 anni. “È morto tra le mie braccia.” Per gli zii era “un bambino sempre sorridente, gli hanno tolto la vita per niente. La madre non ha detto una parola, è stravolta, la stanno curando.” Hanno ammesso gli zii, che in queste ore stanno badando appunto ai piccoli di casa. “Non so come potremo spiegargli che il loro fratellone non c’è più. Era un ragazzo d’oro, non creava problemi, la sua vita era la scuola e qualche sport.”
“Non doveva morire così, era solo andato alla festa di compleanno della mamma e dello zio, non c’entrava nulla.” Ha dichiarato incredulo e con gli occhi ricolmi di lacrime Ionut, fratello di Tiberiu Maciuca.
Il giovane è stato raggiunto da due colpi di pistola. Uno alla gamba e l’altro all’addome, che gli ha causato un’emorragia interna che l’ha ucciso in poco tempo.
