I dettagli delle oltre due ore di interrogatorio di oggi: Giulia Lavatura ha alternato momenti di lucidità a pianti sfrenati
Interrogata per due ore e oltre presso l’ospedale in cui è ricoverata, il Bufalini di Cesena, Giulia Lavatura Truninger ha fornito maggiori dettagli sulla tragedia che ha colpito la sua famiglia dopo l’estremo gesto compiuto ieri mattina. La 41enne è l’unica superstite dopo quel drammatico volo nel vuoto con la piccola Wendy e il cagnolino. Non c’è stato nulla da fare né per la figlioletta di sei anni, né per l’animale. Durante l’interrogatorio, la donna ha alternato momenti di discreta lucidità a pianti incontrollati.
Interrogata la 41enne: l’ultimo dialogo con la figlia Wendy
Adesso Giulia è in stato di arresto, ma resta in ospedale mentre cerca di guarire dalle lesioni riportate. Il pubblico ministero Stefano Stargiotti, con il dirigente della Squadra Mobile Claudio Cagnini e il responsabile della Psichiatria, ha ascoltato la donna, in presenza anche dell’avvocato difensore Massimo Ricci Maccarini. “Volevo uccidermi e non volevo che mia figlia rimanesse senza di me”, è il pensiero di Giulia, ascoltata nelle prime ore del pomeriggio di oggi, martedì 9 gennaio. Ha rivelato di aver “sospeso l’assunzione dei farmaci nelle ultime settimane”. Medicinali importanti per la cura del suo “disturbo psichico”, come asserito dall’avvocato Ricci Maccarini. La donna era seguita da professionisti da almeno dieci anni
“Una parte di lei sta maturando il fatto che abbia scelto la strada sbagliata”, ha proseguito il legale. Svelando poi l’aspetto più drammatico, l’ultima conversazione con la figlioletta: “Quando la figlia le ha detto “No mamma, non farlo”, è stata sul punto di desistere, proprio all’ultimo minuto. Poi però ha deciso di continuare nel suo intento rassicurando la figlia, “Non succede niente” le ha detto”. Proprio oggi è stata ascoltata anche Josefa Idem, amica di Giulia. Adesso la donna è in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto per omicidio aggravato e uccisione di animale. Wendy e il cagnolino, infatti, sono morti sul colpo.
Ha parlato l’amica di Giulia Lavatura, la mamma che ha compiuto l’estremo gesto con la figlia in braccio, quest’ultima morta sul colpo
Si chiama Josefa Idem, è un’amica della mamma che si è buttata dal balcone del nono piano insieme alla figlia di sei anni e al cane, morti entrambi sul colpo. Giulia Lavatura, la 41enne autrice dell’estremo gesto, è viva e non è in pericolo di vita. I fatti avvenuti alla palazzina via Dradi a Ravenna lasciano sotto shock anche l’ex campionessa Olimpica e Mondiale di canoa specialità K1. Josefa ha ottenuto ben 38 medaglie in carriera, è un volto di spicco dello sport, ma è stata anche un ministro per le Pari Opportunità dello Sport e per le Politiche Giovanili, anche se per neanche due mesi, periodo che risale ai tempi del governo Letta, 2013. “Sono affranta, in un momento come questo non ci sono parole”, ha detto la donna.
Giulia si butta dal balcone con la figlioletta, il racconto dell’amica Josefa: “Mi dimostra sempre amicizia e generosa disponibilità”
Giulia è stata arrestata, accusata dell’omicidio della piccola. Le due si erano conosciute tanti anni fa, Josefa era assessore comunale agli inizi del Duemila. “Ho conosciuto Giulia tanti anni fa, e in un momento in cui il marito lavorava all’estero le sono stata vicino”. I rapporti erano buoni, non erano amiche per la pelle, ma “ogni tanto ci sentivamo, sapevo di alcuni problemi familiari, che però non avrei mai pensato potessero portare ad una tragedia di cui non riesco proprio a capacitarmi”. Sapeva che qualcosa non andasse per il verso giusto, senza mai ipotizzare uno scenario simile. La Idem appare anche tra le referenze nel curriculum di Giulia: “L’ho conosciuta in un momento complicato della mia vita, mi dimostra sempre amicizia e generosa disponibilità”.