Un uomo, in provincia di Roma, ha massacrato la moglie di 71 anni a padellate e ha simulato che sia caduta a causa di un malore
Lo primo, scioccante, femminicidio dell’anno si è consumato a Sant’Oreste, in provincia di Roma, dove un uomo ha ucciso sua moglie a padellate e, per cercare di sviare le indagini, ha simulato una caduta della stessa a causa di un improvviso malore. Il tragico gesto è avvenuto il primo dell’anno al culmine di una violenta lite, in un’abitazione sperduta nelle campagne di nei pressi del Monte Soratte. A una cinquantina di chilometri circa dalla capitale.
Giulio Camilli, di 74 anni, conosciuto in paese come “Capelli impicciati”, ha preso una padella di ferro in cucina e l’ha usata per assassinare sua moglie Rosa D’Ascenzo, di 73 anni. Dopodiché ha trasportato la povera vittima, ormai priva di vita, all’ospedale di Civita Castellana, in provincia di Viterbo. L’uomo è stato sottoposto a fermo con l’accusa di omicidio aggravato. Nella sua deposizione, però, Camilli sosteneva che la moglie fosse deceduta a causa di una caduta per un malore improvviso.
Tuttavia, le gravi lesioni riportate da Rosa hanno immediatamente fatto dubitare i medici che hanno chiamato le forze dell’ordine. A occuparsi delle indagini sono stati i carabinieri di Civita Castellana e di Bracciano, coordinati dalla Procura di Tivoli. Oltre al riscontro dei medici, sono state fondamentali le tracce all’interno dell’abitazione dei coniugi per portare a formulare l’accusa di omicidio aggravato nei confronti dell’uomo.
Il 73enne è stato sopposto a fermo per pericolo di fuga. Da parte della Rosa D’Ascenzo, non era stata mai fatta alcuna denuncia nei confronti del marito.