Il 22enne membro dei “The Borderline” potrebbe essere affidato ai servizi sociali
Potrebbe non trascorrere neppure un giorno in carcere Matteo Di Pietro, lo youtuber 22enne dei “The Borderline“, che era alla guida di una Lamborghini, quando colpì una smart a 120 chilometri orari.
Nell’incidente, avvenuto lo scorso 14 giugno a Casal Palocco, aveva perso la vita il piccolo Manuel, di soli 5 anni, che viaggiava in compagnia della mamma e della sorella.
Sarà dunque il Gup a decidere il destino dell’imputato: l’udienza è fissata per il 31 dicembre. Secondo quanto emerge, Matteo Di Pietro potrebbe evitare il carcere, poiché ha già scontato sei mesi ai domiciliari. Lo youtuber, si legge sul Corriere, verrebbe poi affidato ai servizi sociali.
Perché Matteo Di Pietro potrebbe non andare in carcere?
Il legale Matteo Melandri sta assistendo i familiari della parte lesa, mentre il pm ha autorizzato il patteggiamento. Così, se il gup approverà l’accordo, a Di Pietro resterebbero da scontare circa 3 anni e 5 mesi, un periodo di tempo inferiore alla soglia di quattro anni, che consente la richiesta di affidamento.
In tal caso, il giudice dovrà emettere un parere in merito. C’è la possibilità che il magistrato decida di inviare il giovane in detenzione per cinque mesi. Tuttavia, va notato che l’imputato non ha precedenti penali, e finora non sono stati riportati comportamenti che violino le condizioni degli arresti domiciliari. Dunque, il suo comportamento dovrebbe far ritenere al giudice che sia prognosticabile in modo favorevole un reinserimento di Di Pietro nel contesto sociale. Inoltre, il giovane potrebbe anche optare per gli rimanere ai domiciliari fino al prossimo giugno, quando mancherebbero appena 3 anni da scontare.
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La ricostruzione dell’incidente di Casal Palocco
La richiesta di giudizio immediato è arrivata a poche settimane dal deposito di una maxi consulenza che era stata disposta dalla Procura. Negli atti dell’indagine viene ricostruita la dinamica di quanto avvenuto. Secondo i dati del Gps, “il Suv al momento di imboccare via di Macchia Saponara alle ore 15:38, si fermava. Dopo avere imboccato la via riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 chilometri orari immediatamente prima dell’impatto”.
“L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente” – si legge nei documenti.