Lo scrive il Gip nell’ordinanza di custodia cautelare: “Il killer ha aspettato che lei fosse sola in casa”

Bunjar Fandaj ha premeditato e pianificato l’omicidio di Vanessa Ballan. Nessun raptus momentaneo. Queste le parole con cui il gGip Carlo Colombo, nella conferma di custodia cautelare, inchioda alle sue responsabilità il 41enne kosovaro. Lo riferisce il Gazzettino. L’uomo, imprenditore, è accusato dell’omicidio della giovane donna, incinta, avvenuto la mattina del 19 dicembre.

Ma non finisce qui. “Fandaj – si legge nel documento del Gip – aveva iniziato a manifestare gelosia e possessività: pretendeva che Vanessa lo tenesse costantemente aggiornato sui suoi spostamenti, insisteva affinché lasciasse il suo convivente, le inviava messaggi contenenti minacce”.

Vanessa Ballan, il gip: “Omicidio pianificato, il killer ha aspettato che lei fosse sola in casa”

L’omicidio “è stato pianificato da Fandaj – scrive Colombo – scegliendo il momento adatto, quando Vanessa era sola in casa e non si aspettava il suo arrivo, aggirando la telecamera di sicurezza che riprende l’area dell’ingresso predisponendo gli strumenti necessari con lucida ferocia”.

Il Gip poi precisa: “L’attivazione nei giorni precedenti di una nuova scheda Sim diversa da quella nota agli inquirenti e il recente rinnovo del passaporto sono ulteriori elementi che denotano la pianificazione del delitto, addirittura nei giorni o nei mesi precedenti”.

Del resto i messaggi inviati dal 41enne sono chiari. “Ti rovino la vita, mi dispiace per tuo figlio, vammi a fare denuncia”, scriveva alla donna con cui in passato aveva avuto una relazione, da lei troncata. I carabinieri hanno anche ritrovato un messaggio lasciato su un foglio di carta A4 nel furgone intestato alla ‘7 Color’, la ditta di Fandaj. “Vanessa amore mio, ti voglio tanto bene, ti prego torniamo come prima. Sei la mia bellissima”. Per il Gip, una testimonianza chiara di quella che era diventata ormai un’ossessione per Vanessa, e “dei comportamenti assillanti, minacciosi e perfino violenti” dell’uomo.

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