Con la complicità della fidanzata 19enne ha sequestrato e ucciso una donna di 23 anni: arrestato l’ex giocatore dei Portland Trail Blazers

Shock nel mondo dello sport internazionale: l’ex star della NBA, Chance Comanche, è stato arrestato dopo aver sequestrato e ucciso una ragazza di 23 anni di nome Marayna Rodgers. I fatti hanno sconvolto il mondo della palla a spicchi dopo che la notizia è stata diffusa dalla polizia del Nevada. Il corpo della vittima è stato ritrovato nel deserto del noto Stato situato nella zona a Ovest degli USA, più precisamente in un’area denominata Hendeson. Cosa è successo? Perché il giovane ragazzo, grazie alla complicità della fidanzata 19enne, ha compiuto il duplice macabro gesto?

La ricostruzione shock su quanto fatto dall’ex star NBA

La vittima proveniva da Washington, era un’infermiera e si trovava in viaggio nel Nevada, pronta a raggiungere Las Vegas. In serata avrebbe incontrato lo stesso Comanche e la fidanzata Sakari Hardnen, anche lei attualmente in arresto, detenuta dietro una cauzione di 500mila dollari. Resta il mistero sul movente dell’omicidio. La ragazza era stata dichiarata scomparsa lo scorso 6 dicembre, fin quando non sono stati ritrovati resti umani riconducibili proprio alla giovane nel deserto del Nevada, zona Henderson. Partito il mandato d’arresto nei confronti di Comanche, il giovane ha perso immediatamente il posto in NBA dopo che i Sacramento Kings hanno appreso la notizia. Quest’anno giocava in G-League con gli Stockton Kings, team affiliato ai Sacramento. Nella scosrsa stagione ha militato nei Portland Trail Blazers.

In arresto anche la fidanzata 19enne, che ha rappresentato il vero motivo dell’incontro tra i tre: lei era amica della vittima. Dalla ricostruzione della polizia, scopriamo che, dopo l’appuntamento, nessuno ha avuto più notizie di Marayna. Inoltre, già ad inizio indagini vi era il sospetto reale che ci fosse un crimine dietro alla sparizione della 23enne. Così i militari hanno ottenuto “abbastanza prove” per arrestare i due fidanzati. La vittima era un’infermiera, “aveva un buon lavoro e non avrebbe mai lasciato la sua famiglia e la sua casa”, riferivano i familiari alla notizia della scomparsa, quando ancora non sapevano del tragico epilogo.

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