Intercettata dagli inviati di Avanti Popolo, l’amica di Filippo Turetta ha parlato del 22enne: “Ci diceva che stava male”
Parla la migliore amica di Filippo Turetta, intercettata dai giornalisti di Avanti Popolo. Alla trasmissione di Nunzia De Girolamo, la ragazza, dal volto oscurato e dalla voce camuffata, afferma di aver osservato effettivamente dei “comportamenti non normali” del ragazzo, al momento rinchiuso in carcere per l’omicidio dell’ex fidanzata Giulia. “Ci diceva che lui stava male, gli dicevamo ‘vai da uno psicologo perché così magari stai un po’ meglio'”.
I comportamenti del killer di Giulia Cecchettin
Il ragazzo si era mosso per cercare aiuto chiamando il centro unico per le prenotazioni al fine di fissare un appuntamento con lo psicologo. Prima di compiere l’orrore nei confronti della donna che diceva di amare, aveva visto lo psicologo già cinque volte. La telefonata al centro unico prenotazioni risale al mese di settembre, quando la situazione mentale del giovane stava già precipitando. Il sesto incontro sarebbe dovuto avvenire lo scorso 17 novembre, data in cui aveva già compiuto il delitto e si dirigeva verso la Germania a bordo della Fiat Grande Punto.
“Nell’arco del tempo ne ha cambiati un paio, mi pare – ha proseguito la giovane -. Non poteva permettersi lo psicologo da cui andava inizialmente, quindi ha fatto un paio di sedute e poi ha cambiato psicologo, ne ha trovato uno gratis. Mi pare che andasse da una vicino alla stazione…che gliel’avevano consigliata, e lei dava uno o due appuntamenti gratis. Poi non riusciva a permetterselo, anche perché mi pare che avesse preso questa decisione da solo e quindi non aveva aiuti economici, e per questo stava aspettando di entrare in graduatoria per quelli pubblici”.
La diagnosi di Roberta Bruzzone non sarebbe corretta secondo lo psichiatra Enrico Zanalda, che analizza i comportamenti di Turetta: “Personalità borderline, tante coltellate per via del forte legame con la vittima”
Il presidente della Società di Psichiatria Forense, Enrico Zanalda, va contro l’analisi di Roberta Bruzzone: ci sono delle differenze sostanziali in alcuni punti tra quanto afferma lo psichiatra e quanto spiegato dalla nota criminologa in merito al profilo di Filippo Turetta. Il 22enne avrebbe un “disturbo di personalità”, ma non sarebbe uno “psicotico. Le venti coltellate sarebbero il risultato di un delitto passionale: dinamiche classiche dei crimini di questo tipo secondo Zanalda. “Quando sono così tante è sempre perché c’è un forte legame tra carnefice e vittima”, spiega al Messaggero.
Il test della perizia psichiatrica
Al di là delle procedure burocratiche e l’iter che si svilupperà nelle prossime settimane, ci interessa capire il tipo di test a cui viene sottoposto Turetta. Sono il “Rorschach” e il “Minnesota Multiphasic Personality Inventory”. Si tratta di un questionario di quasi 500 domande, con doppia possibilità di risposta: Vero o Falso. Chiaramente, la “partita” si gioca tutta sull’intreccio che si viene a generare attraverso le stesse domanche, che tendono a contraddirsi tra loro e ad inquadrare le dinamiche da più angolazioni e punti di vista. Il risultato dà “dei profili di personalità in relazione alla storia clinica”.
Turetta andava dallo psicologo, che potrebbe ritrovarsi costretto a parlare, venendo “sollevato dal decreto professionale”: circostanza plausibile attraverso l’intervento del giudice o direttamente dall’interessato. Tuttavia, l’eventuale opposizione di Filippo complicherebbe le cose e da lì l’altra “partita” si giocherà sull’interpretazione della norma. Infine, sulla personalità dell’accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin, lo psichiatra sostiene che il rifiuto rappresenti il tratto caratteristico della personalità ‘Borderline’. Lungi dall’esperto però fare “una diagnosi”, non si sbilancia più di così. Chi ha una personalità borderline è soggetto al compimento di “reati d’impulso”. In quanto alla premeditazione, e quindi alla “preparazione del delitto, stride con quanto avvenuto. Una progettazione che fa pensare a una piena responsabilità del soggetto, una consapevolezza”. Questo è stato un “delitto con una premeditazione importante”.