Alfredo Zenucchi, il marito, continua a sostenere che i due avrebbero dovuto togliersi la vita insieme, ma ci sono troppe incongruenze: l’ipotesi dei riti satanici e l’eroina trovata in albergo

Cosa è successo a Rossella Cominotti, trovata morta in una pozza di sangue in una stanza d’hotel a La Spezia: ma, soprattutto, il marito Alfredo Zenucchi, accusato di omicidio volontario e attualmente recluso presso il carcere di Massa, cosa ha a che fare con i riti satanici? Nelle ultime ore, infatti, sono venute a galla le pagine social che segue l’uomo, dileguatosi al momento dei fatti: sono siti satanici, evocano “Angeli e demoni”, e poi ancora vampiri e sangue. Scoperte macabre che emergono dietro al profilo silenzioso di Alfredo Zenucchi, come riportato da Repubblica.

La coppia era sparita da dodici giorni prima dello sconcertante ritrovamento di Rossella. Vi erano appelli social dei familiari, che cercavano disperatamente risposte sull’improvvisa sparizione. Sono state trovate siringhe nella stanza d’albergo dove hanno alloggiato i due e dove la donna è stata ritrovata priva di vita. Vi era dell’eroina: Alfredo è stato in una comunità di recupero in passato. Ha incontrato Rossella e si sono innamorati fino a sposarsi lo scorso 9 marzo, cerimonia officiata dal sindaco di Bonemerse, provincia di Cremona.

I due erano titolari di un’edicola che non fruttava granchè, ma non avevano accumulato particolari debiti. Dalla ricostruzione della polizia e quella fornita da Repubblica, Zenucchi è accusato di aver sgozzato Rossella, la moglie 53enne. Questo è ciò che rivelano le ferite da arma da taglio rilevate sul corpo della vittima dalle forze dell’ordine. Si sarebbe servito di uno dei due rasoi che la donna portava con sé. La coppia alloggiava presso l’Antica Locanda Luigina, alle porte delle Cinque Terre. Dopo aver compiuto il delitto, il 57enne ha tenuto il cadavere della moglie nella stanza per due notti fino alla mattinata di venerdì.

Da quanto riferito dallo staff del luogo, alle 8 della mattina Alfredo sarebbe uscito dalla stanza per fare colazione con un caffè corretto e avrebbe avvisato di essere pronto ad abbandonare la stanza insieme alla moglie dopo una settimana di permanenza. Con la scusa di uscire per “accendere la macchina”, si è dileguato: da chiarire se per togliersi la vita o darsi alla fuga. Alfredo, infatti, ha detto che entrambi avrebbero dovuto compiere l’estremo gesto, tagliandosi la gola con i rasoi, per questo ce n’erano due.

La pista del suicidio, la cugina: “Rossella aveva tanta voglia di vivere”

Ai carabinieri del Nucleo Investigativo di La Spezia, l’uomo ha detto che erano pronti a farla finita, non si conosce ancora la ragione, ma non sembrerebbe essere quella economica visto che l’attività in loro possesso, seppur poco remunerativa, non aveva problemi con creditori. E, soprattutto, alla luce di un matrimonio troppo recente per un cambio così drastico di idee e del modo di vedere la vita. “Rossella aveva tanta voglia di vivere”, dicono i familiari, con a capo la cugina della vittima. La donna ha chiesto di leggere la lettera che Rossella avrebbe scritto prima di compiere il presunto estremo gesto. Di seguito un estratto del post di Nicoletta Belletti, la cugina della 53enne: “Voglio vedere la lettera, conosco la sua scrittura e so come si esprimeva (…). Lei era solare, impossibile che pensasse al suicidio”. Il marito? “Lui era sgradevole”.

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